Le piazze finanziarie europee chiudono in rosso dopo le dichiarazioni del presidente USA

I mercati azionari del Vecchio Continente hanno registrato una seduta negativa venerdì, con perdite generalizzate dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ventilato l’ipotesi di un nuovo aumento dei dazi commerciali contro la Cina. L’indice paneuropeo Stoxx 600 ha chiuso la sessione in ribasso dell’1,3%, trascinando al ribasso la maggior parte dei settori e delle principali piazze finanziarie. Il FTSE 100 di Londra ha ceduto lo 0,9%, mentre il DAX tedesco ha perso l’1,4%. La borsa di Parigi ha registrato un calo dell’1,5%, con il CAC 40 che ha risentito anche dell’incertezza politica legata alla scadenza autoimposta di 48 ore del presidente Emmanuel Macron per la nomina del nuovo primo ministro.

Performance negative per tutti i principali listini

Nel dettaglio, il CAC 40 ha chiuso a 7.918 punti con una flessione di 123,36 punti (-1,53%), mentre il FTSE MIB di Milano ha terminato a 42.047,50 punti, perdendo 744,10 punti (-1,74%). L’IBEX 35 spagnolo ha contenuto le perdite allo 0,69%, chiudendo a 15.476,50 punti.

Rendimenti obbligazionari in calo nell’eurozona

Sul mercato del reddito fisso, i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni, considerati il benchmark per l’area euro, sono scesi di 8 punti base al 2,635%. Nel Regno Unito, i rendimenti dei Gilt decennali hanno registrato un calo analogo, attestandosi al 4,754%.

Settore difesa sotto pressione per l’accordo di pace in Medio Oriente

Il comparto della difesa europeo ha subito vendite significative, con l’indice Stoxx Europe Aerospace and Defense in calo dell’1,9%. La pressione sul settore è arrivata dopo l’approvazione da parte del governo israeliano della prima fase di un accordo di pace che prevede il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza dalle 12:00 ora locale (5:00 ET) di venerdì, con il ritiro delle truppe da alcune aree dell’enclave.

Controlli cinesi sulle terre rare impattano il settore minerario

I mercati monetari stanno valutando anche le conseguenze dei nuovi controlli all’export imposti dalla Cina sui minerali delle terre rare, elementi critici per la produzione di tecnologie per la difesa e numerosi beni di consumo. Il settore minerario europeo ha risentito pesantemente di questi sviluppi, con l’indice Stoxx Europe Basic Resources in calo del 2,7%, invertendo i guadagni registrati all’inizio della settimana dopo l’annuncio dell’UE di aumentare i dazi sull’acciaio.

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Focus sui singoli titoli: Wartsila e Jyske Bank in controtendenza

Tra i pochi titoli in rialzo, spiccano la finlandese Wartsila, specializzata in apparecchiature energetiche, con un progresso del 3,6%, e la danese Jyske Bank, anch’essa in crescita del 3,6%. Wartsila ha annunciato giovedì un progetto di espansione di una centrale elettrica con il fornitore filippino Delta P, sussidiaria di Vivant Corporation. Jyske Bank ha invece rivisto al rialzo le previsioni sugli utili per azione, stimando ora un profitto netto tra 4,9 e 5,3 miliardi di corone danesi (760-820 milioni di dollari), rispetto alla precedente forchetta di 3,8-4,6 miliardi. Nel settore della difesa tedesco, Hensoldt ha perso il 5,3% e Renk il 4,5%, mentre l’italiana Leonardo ha ceduto il 4,6%.

La Commissione UE sfida il “golden power” italiano nel settore bancario

Sul fronte delle fusioni bancarie, la Commissione Europea si prepara ad agire contro l’Italia per favorire il consolidamento del settore creditizio nella regione. Secondo quanto riportato da Reuters, l’esecutivo UE contesterà la regola del “golden power” che ha permesso a Roma di imporre condizioni stringenti a UniCredit nel tentativo di acquisizione di Banco BPM. UniCredit ha successivamente ritirato l’offerta all’inizio dell’anno, citando proprio questa normativa. Le azioni di UniCredit hanno chiuso la seduta di venerdì in calo dell’1,8%, cancellando i guadagni iniziali. Una fonte vicina al dossier ha confermato a CNBC che l’UE sta procedendo con l’azione contro l’Italia, con ulteriori sviluppi attesi nel prossimo mese. La mossa segue l’intervento della Commissione Europea nei confronti della Spagna per garantire il rispetto delle normative bancarie nel contesto dell’offerta di BBVA per Banco Sabadell.

Il consolidamento bancario europeo tra ambizioni e ostacoli politici

L’eurozona ha assistito negli ultimi 12 mesi a numerosi tentativi di fusioni bancarie coinvolgendo istituti in Italia, Spagna, Germania e altri paesi. Tuttavia, l’interferenza politica ha impedito la concretizzazione di molte operazioni, ostacolando la capacità del settore bancario regionale di competere efficacemente con Wall Street.

Von der Leyen supera due mozioni di sfiducia

In ambito politico, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha superato giovedì due mozioni di sfiducia con un sostegno maggiore rispetto alla precedente mozione di luglio.

Dati macroeconomici: la fiducia dei consumatori svizzeri in calo

I dati pubblicati venerdì hanno mostrato un deterioramento della fiducia dei consumatori svizzeri a settembre, complice l’impatto dei dazi punitivi statunitensi e le difficoltà legate al cambio valutario e alla bassa inflazione. La Svizzera è stata colpita da un dazio del 39% imposto dall’amministrazione Trump ad agosto, definito una “sfida importante” dalla banca centrale elvetica nella riunione di settembre. Nei mercati asiatici, i titoli dei semiconduttori hanno registrato un rally dopo una settimana caratterizzata da numerosi accordi nel settore dell’intelligenza artificiale. A Wall Street, i futures azionari statunitensi hanno mostrato variazioni minime venerdì mattina, dopo che i principali indici hanno toccato nuovi massimi storici.

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