Decisione di politica monetaria: nuovo taglio dei tassi di 25 punti base

La Banca del Canada ha annunciato una riduzione del tasso di interesse di riferimento di ulteriori 25 punti base, portandolo al 2,25%. Si tratta del secondo taglio consecutivo, motivato dalla persistente debolezza dell’economia canadese e dalle pressioni inflazionistiche contenute. Insieme alla decisione sui tassi, l’istituto centrale ha pubblicato le nuove previsioni economiche per il Canada, delineando uno scenario complesso caratterizzato da incertezza commerciale e transizione strutturale.

Quattro messaggi chiave dalla Banca del Canada

Impatto delle tariffe statunitensi sull’economia canadese

Le tariffe imposte dagli Stati Uniti e l’incertezza commerciale hanno indebolito significativamente l’economia canadese. La Banca prevede una crescita molto modesta per il resto dell’anno in corso, con un miglioramento atteso nel 2026. Il PIL ha registrato una contrazione dell’1,6% nel secondo trimestre, principalmente a causa della riduzione delle esportazioni e degli investimenti delle imprese.

Pressioni inflazionistiche contrastanti

Sebbene la debolezza economica stia contenendo gli aumenti dei prezzi, il conflitto commerciale sta simultaneamente aumentando i costi per molte imprese, generando pressioni al rialzo sull’inflazione. La Banca del Canada prevede che queste forze opposte si bilancino sostanzialmente, mantenendo l’inflazione vicina all’obiettivo del 2%.

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Supporto monetario attraverso tagli dei tassi

Per sostenere l’economia durante questo periodo di aggiustamento, la Banca ha ridotto il tasso di riferimento di 50 punti base nelle ultime due riunioni e di 100 punti base dall’inizio dell’anno. Questa politica accomodante mira a facilitare la transizione economica mantenendo la stabilità dei prezzi.

Transizione strutturale oltre il ciclo economico

La debolezza attuale dell’economia canadese non rappresenta semplicemente una fase ciclica negativa, ma una transizione strutturale. Il conflitto commerciale con gli Stati Uniti ha ridotto le prospettive economiche del Canada, danneggiando la capacità produttiva e aumentando i costi. Questo limita la capacità della politica monetaria di stimolare la domanda mantenendo al contempo un’inflazione bassa.

Analisi della situazione economica attuale

Contesto economico globale

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L’economia mondiale ha dimostrato resilienza di fronte all’aumento delle tariffe statunitensi e all’incremento dell’incertezza, ma gli impatti stanno diventando più evidenti. Le relazioni commerciali si stanno riconfigurando e l’incertezza sta frenando gli investimenti in numerosi paesi.

Mercato del lavoro canadese sotto pressione

Il mercato del lavoro mostra segnali di debolezza. Dopo i guadagni occupazionali di settembre, si sono registrati due mesi di perdite considerevoli. Le perdite di posti di lavoro si sono concentrate nei settori sensibili al commercio, mentre le assunzioni sono state deboli in tutta l’economia. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 7,1% a settembre e la crescita salariale ha rallentato.

Settori maggiormente colpiti

Le azioni commerciali statunitensi stanno avendo effetti severi sui settori specificamente presi di mira, tra cui automotive, acciaio, alluminio e legname. Questi comparti rappresentano pilastri tradizionali dell’economia canadese e la loro sofferenza si riflette sull’intero sistema economico.

Previsioni economiche per il 2025-2027

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Crescita nel breve termine

Nella seconda metà del 2025, si prevede una ripresa della crescita del PIL, che tuttavia rimarrà debole con una media di circa 0,75%. La crescita dovrebbe poi accelerare su base trimestrale nel 2026, man mano che esportazioni e investimenti si riprenderanno, raggiungendo una media di circa 1,5% entro il 2027.

Perdita permanente di capacità produttiva

Anche con la ripresa della crescita, l’intero percorso del PIL risulta inferiore rispetto alle previsioni precedenti al cambiamento della politica commerciale statunitense. Entro la fine del 2026, il livello del PIL sarà circa 1,5% inferiore rispetto alle previsioni di gennaio. Circa metà di questa revisione al ribasso riflette la perdita di capacità produttiva causata dalla disruzione commerciale, mentre l’altra metà è dovuta a una domanda più debole.

Dinamiche inflazionistiche e prospettive

L’inflazione CPI si è attestata al 2,4% a settembre, leggermente superiore alle aspettative della Banca. Le misure preferite di inflazione core sono rimaste stabili intorno al 3%, ma lo slancio al rialzo si è dissipato. Analizzando una gamma più ampia di indicatori, l’inflazione sottostante appare intorno al 2,5%. La Banca prevede un allentamento delle pressioni inflazionistiche nei prossimi mesi, con l’inflazione CPI che dovrebbe rimanere vicina al 2% nell’orizzonte di previsione. Questo scenario presuppone che le forze contrastanti di debolezza della domanda e aumento dei costi si bilancino reciprocamente.

Orientamento della politica monetaria futura

Se l’economia evolverà sostanzialmente in linea con le previsioni pubblicate, il Consiglio direttivo ritiene che l’attuale livello del tasso di riferimento sia appropriato per mantenere l’inflazione vicina al 2% e aiutare l’economia attraverso questo periodo di aggiustamento strutturale. La Banca valuterà attentamente i dati in arrivo rispetto alle proprie previsioni.

Incertezza e flessibilità operativa

La politica commerciale statunitense rimane imprevedibile, come dimostrato dagli eventi recenti. Persiste una considerevole incertezza sia riguardo alle tariffe statunitensi che ai loro impatti. La gamma di possibili risultati è più ampia del solito e la Banca riconosce la necessità di mantenere un approccio umile rispetto alle proprie previsioni. Qualora le prospettive dovessero cambiare, l’istituto è pronto a rispondere con misure appropriate.

Limiti della politica monetaria nel contesto attuale

La Banca del Canada ha ribadito con chiarezza che la politica monetaria non può annullare i danni causati dalle tariffe. L’aumento dell’attrito commerciale con gli Stati Uniti significa che l’economia canadese funzionerà in modo meno efficiente, con costi più elevati e redditi inferiori. La politica monetaria può facilitare l’aggiustamento economico finché l’inflazione rimane ben controllata, ma non può riportare l’economia al percorso precedente all’imposizione delle tariffe. L’obiettivo primario della Banca rimane garantire che i canadesi mantengano fiducia nella stabilità dei prezzi durante questo periodo di sconvolgimento globale.