Fare Forex Trading non vuol dire analizzare freddamente i grafici, investire e attendere il risultato. Non è un’attività meccanica (o lo è anche in parte). D’altronde, l’immagine del trader vincente, che ritrae come un imperturbabile macchina per fare soldi, è un’immagine sbagliata. Il trader è un uomo, e in quanto tale è governato, nelle azioni e nei pensieri, dalla sua psiche. Soprattutto, è un individuo dotato di capitale psicologico, esattamente come gli altri.

E’ proprio questo capitale psicologico a giocare un ruolo essenziale nel trading, fino a determinare le speranze di successo. Nell’articolo che segue offriamo una panoramica di questo interessante concetto e forniamo qualche consiglio per coltivare un buon capitale psicologico e metterlo realmente a frutto per incrementare i guadagni.

Cos’è il capitale psicologico

Prima di tutto, la definizione di capitale psicologico. A dire il vero, il nome dice quasi tutto, per quanto – ai fini di una comprensione completa – sia necessario tracciarne i confini.

Per capitale psicologico si intende l’insieme di alcuni elementi meramente psichici. Ovvero:

  • Le modalità di reazione agli eventi negativi.
  • Le modalità di reazione alle situazioni di stress.
  • I pensieri circa la propria persona.
  • I pensieri circa il proprio futuro.

Dunque, fa parte del capitale psicologico la capacità di resistere agli urti o, al contrario, la tendenza ad abbattersi. Allo stesso modo, rientra nel capitale psicologico la capacità di sopportare eventi il cui risultato è incerto ma che si caratterizzano comunque per una certa dose di stress, come anche l’incapacità di farlo, e la tendenza ad adottare un approccio poco lucido. Fa parte del capitale psicologico l’autostima, come anche la disistima; l’ottimismo per il futuro come anche il pessimismo.

Tutti sono dotati di capitale psicologico poiché, molto banalmente, tutti hanno vissuto, e nello specifico tutti hanno vissuto la vittoria e la sconfitta, periodi di vita particolarmente stressanti. Inoltre, è impossibile che un individuo non abbia una precisa immagine di se stesso e non pensi al futuro.

ftmo

Capitale psicologico buono e capitale psicologico cattivo

E’ evidente che, se tutti hanno un capitale psicologico, non tutti ce l’abbiano della medesima qualità. Fermo restando il fisiologico rispetto che va tributato a ogni essere umano, soprattutto quando si parla della sua sfera psicologica, va preso in considerazione esattamente questo aspetto: alcuni capitali psicologici sono utili, o buoni; altri sono tendenzialmente dannosi, o cattivi. Tutto ciò almeno in un contesto di trading, ma la cosa potrebbe valere anche nei contesti in cui è richiesto un certo livello prestazionale. Ma cosa si intende per capitale psicologico buono e per capitale psicologico cattivo?

In un certo senso, abbiamo risposto nel precedente paragrafo, quando abbiamo presentato ogni “parte del capitale” in forma dicotomica.

Dunque, è buono quel capitale psicologico in cui predomina una certa capacità di sopportare le sconfitte, di vederle magari come un’occasione di crescita. Insomma, la cosiddetta resilienza.

Plus Post

Analogamente, è buono il capitale psicologico che consente all’individuo di resistere allo stress, o comunque non finire schiacciato da esso. Lo stesso si può dire di quel capitale psicologico caratterizzato da un sereno e moderato ottimismo per il futuro, condito anche da una buona autostima per se stessi.

Ne consegue che il capitale psicologico cattivo è caratterizzato da:

  • Scarsa autostima
  • Pessimismo cronico circa il futuro e tendenzialmente immotivato
  • Tendenza a entrare nel panico durante le condizioni di stress, o comunque a perdere la lucidità
  • Tendenza ad abbattersi in caso di sconfitta o evento negativo, la quale porta a una compromissione della lucidità e alla riduzione della forza di volontà

Fin qui, tutto chiaro. Il problema principale non sta nel capire asetticamente cosa si intenda per capitale ma psicologico, bensì nel:

  • Riconoscere la qualità del proprio capitale psicologico
  • Migliorarlo se necessario

Il capitale psicologico nel trading

Il capitale psicologico ha una grande importanza per l’attività di trading. In un certo senso ne determina le sorti. Questo è un dato di fatto al quale non si può ovviare. E’ semplicemente impossibile che il capitale psicologico e il trading prendano due strade separate. D’altronde, è vero anche per qualsiasi attività che richieda un minimo di impegna e si caratterizza per un livello significativo di difficoltà.

Il ruolo del capitale psicologico nel trading è in sé evidente per alcuni motivi specifici.

  • Tutti i trader sperimentano, certo in misura variegata, l’esperienza della sconfitta. Persino i migliori, coloro che riescono realmente a creare ricchezza dal trading, vengono sconfitti qualche volta (spesso, a dire il vero).
  • Tutti i trader, ma proprio tutti, vivono situazioni di stress. D’altronde, si parla di investire il proprio denaro. Soprattutto, di investirlo in un contesto caratterizzato da un livello di rischio endemicamente alto.
  • Dall’autostima e dal modo con cui si guarda al futuro dipende la qualità delle proprie azioni e il proprio approccio all’azione stessa, e questo vale per il trading come per qualsiasi altra attività.

Quindi, se il suo capitale psicologico è buono, il trader riuscirà a:

  • Far sì che le sconfitte non inficino l’azione di trading, o lo spingano a deviare da quelli che sono i suoi obiettivi e la sua strategia
  • Gestire meglio il rischio. E’ proprio questo, infatti, a determinare una forte condizione di stress
  • A perseverare con la propria strategia in maniera convinta (in virtù anche della sua autostima)
  • A impegnarsi sempre di più, a fare sacrifici, in quanto ottimista o come minimo speranzoso

Ovviamente, il trader giunge all’esordio nel mercato con un capitale psicologico già formato. Tutti hanno una storia alle spalle, e questa storia ha formato la loro psiche.

I giochi sono quindi fatti? Non è detto. Se è vero che il capitale psicologico rappresenta comunque un elemento preesistente all’attività di trading, ciò non implica che possa essere arricchito o migliorato.

Si tratta di un percorso lungo, che in larghissima parte si svolge al di fuori del trading e coinvolge, piuttosto, il rapporto con se stessi.

Chiaramente non è questa la sede per offrire consigli di psicologia, ma possiamo comunque citare alcuni elementi che, in maniera inequivocabile, ricorrono in un ogni tentativo di crescita emotiva e psicologica.

  • Analisi del proprio vissuto
  • Lettura del proprio vissuto da diverse angolazioni
  • Individuazione degli eventi in grado di dimostrare la presenza di un buon capitale psicologico
  • Acquisizione di una nuova consapevolezza circa se stessi

Si tratta, quindi, di instaurare un buon dialogo con se stessi, e di dimostrare al proprio “io” che sì, la resilienza, l’ottimismo, la resistenza e l’autostima sono a portata di mano semplicemente perché, in passato, se n’è fatto uso almeno una volta.

Come già specificato, è un percorso difficile, che molti sono in grado di effettuare. Chi ci riesce, però, si ritrova con un tesoro inestimabile, da sfruttare per la propria attività di trading ma soprattutto nella vita di tutti i giorni.