Rally storico dei metalli preziosi prima della chiusura d’anno

I mercati dei metalli preziosi hanno registrato un’improvvisa ondata di vendite nell’ultima seduta dell’anno, con gli investitori che hanno deciso di monetizzare parte dei guadagni straordinari accumulati nel corso del 2025. L’argento ha subito un calo di quasi il 6% a Londra, dopo aver messo a segno un impressionante rialzo del 150% dall’inizio dell’anno. L’oro, protagonista della sua migliore performance annuale dalla crisi petrolifera del 1979, ha ceduto l’1%, mentre il platino ha perso l’8%, ridimensionando parzialmente il guadagno del 120% accumulato nel 2025.

Mercati azionari vicini ai massimi storici

Mentre i metalli preziosi subivano prese di profitto, i mercati azionari europei si sono mantenuti stabili, consolidandosi in prossimità dei record storici. L’indice MSCI World è rimasto invariato dopo aver generato un rally da 15.000 miliardi di dollari nel corso dell’anno.

Performance settoriali in Europa

Un dato particolarmente significativo riguarda la sovraperformance dei titoli bancari e del settore difesa europeo rispetto ai celebri “Magnifici 7” americani. Questo risultato evidenzia come la diversificazione geografica abbia premiato gli investitori nel 2025. L’indice globale si avvia a chiudere l’anno con un incremento del 21%, il migliore dal 2019, trainato principalmente dal boom dei produttori di semiconduttori legati all’intelligenza artificiale.

Il dollaro verso il peggior anno dal 2017

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Sul fronte valutario, il biglietto verde si prepara a registrare un calo del 9,4%, la flessione più marcata degli ultimi otto anni. Questa debolezza ha favorito l’euro e la maggior parte delle altre valute, con l’eccezione dello yen giapponese.

Focus sulla Federal Reserve

L’attenzione degli investitori resta concentrata sulle prossime mosse della Fed. I verbali della riunione di dicembre hanno evidenziato profonde divisioni tra i policymaker riguardo alla traiettoria dei tassi d’interesse. La maggioranza dei partecipanti ha sostenuto il taglio dei tassi, considerandolo una strategia lungimirante per stabilizzare il mercato del lavoro dopo il recente rallentamento. Tuttavia, permangono incertezze significative, amplificate dall’attesa per la nomina del nuovo presidente della banca centrale da parte di Donald Trump.

Petrolio in calo per il terzo anno consecutivo

Il Brent si è attestato intorno ai 61 dollari al barile, registrando una flessione superiore al 17% nel 2025. Si tratta del terzo anno consecutivo di ribasso, influenzato da un’offerta abbondante, tensioni commerciali legate ai dazi e incertezze sulle sanzioni statunitensi verso produttori come Russia e Venezuela.

Cina: obiettivo di crescita raggiunto

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Il presidente Xi Jinping ha confermato che l’economia cinese da 140.000 miliardi di yuan (circa 20.000 miliardi di dollari) è sulla buona strada per centrare l’obiettivo di crescita del 5%. Pechino ha inoltre annunciato politiche più proattive per il 2026, segnalando la volontà di sostenere ulteriormente l’attività economica.

Wall Street chiude un anno eccezionale

L’S&P 500 e il Dow Jones si apprestano a concludere l’ottavo mese consecutivo in territorio positivo. Il Nasdaq ha registrato otto mesi su nove in rialzo, sostenuto dall’euforia per i titoli legati all’intelligenza artificiale.

Confronto tra mercati globali

In termini di rendimenti totali in dollari, lo STOXX 600 europeo ha nettamente sovraperformato con un +37%, seguito dal Nikkei giapponese (+30%). Sorprendentemente, l’indice coreano KOSPI ha dominato la classifica globale con un rendimento vicino al 100%. Le azioni Alphabet hanno guadagnato oltre il 65%, segnando il miglior anno dal 2009 e confermando la centralità del settore tecnologico nelle strategie di investimento globali.