Il Dollar Index trova supporto dopo il calo iniziale

L’indice del dollaro statunitense ha registrato un andamento altalenante nella sessione di martedì, senza tuttavia cedere terreno in modo significativo. Dopo un iniziale scivolamento verso quota 97.852, i compratori sono intervenuti difendendo i livelli di supporto chiave in un contesto di mercato caratterizzato da volumi ridotti tipici del periodo festivo. La liquidità rarefatta ha amplificato i movimenti intraday, spingendo gli operatori a selezionare con attenzione i punti di ingresso piuttosto che assumere posizioni aggressive. Alle 14:32 GMT, il DXY scambiava a 98.091, in calo dello 0,15%.

PIL USA al 4,3%: crescita robusta ma reazione contenuta

I dati macroeconomici statunitensi hanno offerto segnali contrastanti per il biglietto verde. Il PIL del terzo trimestre si è attestato al 4,3%, superando nettamente le aspettative degli analisti, trainato principalmente dalla solidità dei consumi privati.

Perché il dollaro non ha reagito con forza

In condizioni normali, una crescita così sostenuta avrebbe fornito supporto al dollaro, rafforzando la percezione di un’economia americana resiliente e limitando i margini di manovra della Federal Reserve per ulteriori tagli dei tassi. Tuttavia, diversi fattori hanno smorzato l’impatto positivo:

  • Natura retrospettiva del dato: il PIL fotografa una situazione passata, non le prospettive future
  • Timing sfavorevole: la pubblicazione è avvenuta durante una sessione a volumi ridotti
  • Aspettative sui tassi: i trader restano ancorati alle previsioni di ulteriori tagli Fed nel 2025

Il posizionamento degli operatori gioca un ruolo cruciale. Con il dollaro già in significativo ribasso da inizio anno, i venditori appaiono meno aggressivi, ma anche i compratori non mostrano particolare convinzione nell’entrare sul mercato.

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Rendimenti Treasury in rialzo moderato

I rendimenti dei titoli di Stato americani hanno registrato un incremento dopo la pubblicazione del PIL. Il decennale si è mantenuto in area 4,198%, mentre il biennale ha mostrato un leggero rialzo. Tuttavia, la stabilità complessiva dei rendimenti rimuove un importante catalizzatore rialzista per il dollaro. Storicamente, rendimenti più elevati sugli asset statunitensi attraggono flussi di capitale verso il biglietto verde. Con i mercati obbligazionari in chiusura anticipata e aste in programma, gli operatori mantengono un’esposizione contenuta.

Yen e valute europee: dinamiche di mercato

Lo yen giapponese si è rafforzato dopo che Tokyo ha intensificato la retorica sull’intervento valutario, esercitando temporaneamente pressione sul dollaro. Tuttavia, la forza dello yen appare più legata a fattori di politica monetaria che a un trend strutturale, senza innescare una fuga generalizzata dal greenback. Sul fronte europeo, euro e sterlina hanno guadagnato terreno, riflettendo vendite diffuse sul dollaro piuttosto che una rinnovata fiducia nelle rispettive economie.

Analisi tecnica: livelli chiave da monitorare

Supporti e resistenze immediate

Dal punto di vista grafico, il calo odierno ha brevemente violato il minimo della scorsa settimana a 97.869, arrestandosi prima del supporto Fibonacci a 97.814. Il mantenimento di questo livello tiene in gioco i rialzisti nel breve termine. Resistenze:

  • 98.307 – resistenza immediata
  • 98.591 – obiettivo intermedio
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  • 98.749 – massimo recente
  • 99.163 – medie mobili a 50 e 200 giorni

Supporti:

  • 97.814 – supporto Fibonacci critico
  • 97.462 e 97.199 – doppio minimo principale
  • 96.218 – minimo di settembre

Scenario operativo

L’indice si trova attualmente in una zona decisionale. I compratori hanno difeso quota 97.814 al primo test, evidenziando interesse all’acquisto sui ribassi, ma il rimbalzo si è esaurito ben prima di 98.307, segnalando una mancanza di momentum rialzista. Finché il prezzo rimane intrappolato tra questi due livelli, gli operatori tenderanno probabilmente a operare in range piuttosto che inseguire i movimenti direzionali. Una rottura sostenuta sopra 98.307 migliorerebbe la struttura tecnica di breve termine, mentre una violazione netta sotto 97.814 accelererebbe il ribasso verso i supporti inferiori con l’attivazione degli stop loss.