Il mercato del lavoro britannico mostra segnali di debolezza
Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito ha raggiunto il 5% nei tre mesi fino a settembre, segnando il livello più alto dal periodo dicembre 2020-febbraio 2021. I dati ufficiali pubblicati dall’Office for National Statistics (ONS) evidenziano un chiaro indebolimento del mercato occupazionale britannico, alimentando le aspettative per un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Bank of England a dicembre. L’incremento del tasso di disoccupazione si è rivelato superiore alle previsioni degli analisti, che avevano stimato un 4.9% in vista del Budget del 26 novembre. Questo dato rappresenta un segnale preoccupante per il governo, ma potrebbe aprire la strada a una politica monetaria più accomodante.
Crescita salariale in rallentamento
La crescita media dei salari si è attestata al 4.6% nel terzo trimestre, in calo rispetto al 4.7% registrato nei tre mesi fino ad agosto. Questo rallentamento nella dinamica salariale, combinato con l’aumento della disoccupazione, dipinge un quadro di progressivo raffreddamento del mercato del lavoro britannico. Liz McKeown, direttrice delle statistiche economiche dell’ONS, ha commentato: “Nel complesso, queste cifre indicano un mercato del lavoro in fase di indebolimento. Il tasso di disoccupazione è salito nell’ultimo trimestre a un massimo post-pandemico, mentre il numero di posti vacanti rimane sostanzialmente invariato.”
Aspettative per un taglio dei tassi a dicembre
Nonostante le cattive notizie sul fronte occupazionale, i mercati finanziari hanno aumentato le scommesse su un taglio dei tassi di interesse quando il Monetary Policy Committee della Bank of England si riunirà il 18 dicembre. Secondo la banca centrale britannica, la disoccupazione dovrebbe mantenersi vicina al 5% nei prossimi anni. Danni Hewson, responsabile dell’analisi finanziaria presso AJ Bell, ha sottolineato che le aspettative di una riduzione sono aumentate notevolmente, ma ha avvertito che “finché non vedremo tutti i calcoli del cancelliere nero su bianco, nessuno dà nulla per scontato”.
Contesto storico e qualità dei dati
Escludendo i livelli distorti registrati durante gli anni del Covid-19, il tasso di disoccupazione attuale rappresenta il più alto dal agosto 2016. L’ONS ha tuttavia invitato alla cautela nell’interpretazione di questi dati, annunciando misure aggiuntive per affrontare le preoccupazioni sulla qualità delle informazioni raccolte.
Calo significativo dei lavoratori dipendenti
Secondo le stime preliminari, il numero di persone nelle buste paga aziendali è diminuito di 180.000 unità nell’anno fino a ottobre, un calo dello 0.6% che ha superato le previsioni degli analisti. Questo dato conferma la tendenza negativa del mercato occupazionale britannico. Attualmente, quasi 1,7 milioni di persone richiedono sussidi di disoccupazione, una cifra leggermente inferiore rispetto a un anno fa. Le posizioni vacanti hanno registrato un modesto incremento di 2.000 unità, raggiungendo 723.000 tra agosto e ottobre 2025 rispetto al trimestre precedente: si tratta del primo aumento in oltre tre anni, sebbene i numeri rimangano ben al di sotto del picco di 1,3 milioni registrato tra marzo e maggio 2022.
Divario tra settore pubblico e privato
Le statistiche rivelano una marcata differenza nella crescita salariale tra settore pubblico e privato. Il primo ha registrato un incremento del 6.6%, mentre il secondo si è fermato al 4.2%. Questa disparità riflette le diverse dinamiche contrattuali e le pressioni di bilancio che caratterizzano i due comparti. Yael Selfin, chief economist di KPMG UK, ha osservato che la crescita salariale nel settore pubblico sta “avvicinandosi a un picco”, poiché i consistenti aumenti dell’anno scorso non dovrebbero ripetersi a causa delle pressioni sul bilancio governativo. Ha inoltre previsto che la crescita salariale nel settore privato “dovrebbe diminuire ulteriormente con più persone nel mercato del lavoro in cerca di occupazione, indebolendo il potere contrattuale dei lavoratori”.
Impatto delle politiche governative sulle assunzioni
Richard Carter, responsabile della ricerca sul reddito fisso presso Quilter Cheviot, ha evidenziato come molte aziende abbiano “accantonato i principali piani di assunzione” in vista del Budget. “Avendo già affrontato un significativo aumento dei costi dell’assicurazione nazionale all’inizio dell’anno, probabilmente sono nervose nel prendere impegni reali finché non sapranno se ulteriori costi sono in arrivo”, ha spiegato.
Le critiche delle associazioni imprenditoriali
Tina McKenzie, responsabile delle politiche della Federation of Small Businesses, ha affermato che l’aumento della disoccupazione e il calo del numero di persone nelle buste paga dimostrano “l’atteggiamento compiacente del governo nei confronti di posti di lavoro e imprese”. Ha sottolineato che le piccole imprese sono state ostacolate nell’assumere personale da “regolamentazioni, contenziosi e tasse in continuo aumento”, invitando Rachel Reeves ad “agire a sostegno di posti di lavoro e crescita”.
Reazioni politiche contrastanti
Il segretario al Lavoro e alle Pensioni, Pat McFadden, ha riconosciuto che “ci sono sfide nel mercato del lavoro”, ma ha insistito sul fatto che “l’economia britannica sta ancora generando posti di lavoro”. Ha espresso preoccupazione per “la crescita” del numero di giovani che non sono né occupati né in formazione negli ultimi cinque anni. L’opposizione ha reagito duramente. Helen Whately, segretaria ombra al lavoro e alle pensioni, ha attribuito l’aumento della disoccupazione alle politiche del governo, accusandolo di “aumentare le tasse sul lavoro, accumulare burocrazia sulle imprese e distruggere la fiducia nell’economia”. Daisy Cooper, portavoce del Tesoro per i Liberal Democratici, ha dichiarato: “Tutti tranne Rachel Reeves sembrano essersi resi conto che costringere le piccole imprese a pagare più tasse per dare lavoro alle persone avrebbe danneggiato le opportunità di lavoro. Ora la prova è davanti ai suoi occhi”.
