La BCE conferma i tassi d’interesse invariati

La Banca Centrale Europea ha mantenuto i tassi d’interesse invariati durante la riunione di giovedì, in linea con le aspettative degli analisti. Il tasso sui depositi resta fermo al 2% per la terza volta consecutiva, dopo l’ultimo taglio effettuato a giugno. Quella riduzione aveva coinciso con il ritorno dell’inflazione dell’eurozona all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE, nell’ambito di un ciclo di allentamento monetario che ha portato i tassi dal massimo storico del 4% registrato l’anno scorso. In una nota ufficiale diffusa giovedì, la BCE ha dichiarato che “l’inflazione rimane vicina all’obiettivo del 2% a medio termine” e che la valutazione del Consiglio direttivo sulle prospettive inflazionistiche resta sostanzialmente invariata.

Resilienza economica nonostante le tensioni globali

L’istituto di Francoforte ha sottolineato come l’economia abbia continuato a crescere nonostante il contesto globale difficile. Tra i fattori di resilienza citati figurano un mercato del lavoro robusto, bilanci solidi del settore privato e gli effetti dei precedenti tagli dei tassi d’interesse operati dal Consiglio direttivo. Tuttavia, la BCE ha espresso cautela riguardo alle prospettive future, evidenziando che “l’outlook rimane incerto, principalmente a causa delle dispute commerciali globali in corso e delle tensioni geopolitiche”.

Inflazione sotto controllo ma in lieve aumento

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Sebbene il tasso d’inflazione dell’eurozona sia salito al 2,2% a settembre, rispetto al 2% del mese precedente, l’incremento è stato attribuito principalmente all’aumento dei prezzi nei servizi. Gli economisti avevano previsto che la banca centrale avrebbe mantenuto un approccio prudente nella gestione dei tassi in questo momento.

Dati di crescita superiori alle attese

Le aspettative di un mantenimento dei tassi sono state rafforzate dai dati preliminari sulla crescita dell’eurozona diffusi giovedì mattina. L’economia ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, un risultato superiore alle previsioni che dimostra la resilienza dell’attività economica nonostante l’incertezza legata ai dazi commerciali statunitensi.

Divergenza tra settori economici

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La presidente della BCE Christine Lagarde ha spiegato ai giornalisti che mentre il settore dei servizi continua a crescere – sostenuto da un forte turismo e dalla ripresa dei servizi digitali – il manifatturiero è stato “frenato da dazi più elevati, incertezza ancora elevata e un euro più forte”. Lagarde ha aggiunto che la divergenza tra domanda esterna e interna “probabilmente persisterà” nel breve termine, sottolineando però che “l’economia dovrebbe beneficiare di una maggiore spesa dei consumatori man mano che i redditi reali aumentano”.

Posizione di politica monetaria ottimale

“Dal punto di vista della politica monetaria, siamo in una buona posizione”, ha dichiarato Lagarde a CNBC. “È una posizione fissa? No. Ma faremo tutto il necessario per assicurarci di rimanere in una buona posizione”. Dopo l’annuncio della BCE, l’euro ha invertito i guadagni precedenti, scambiando in ribasso dello 0,26% rispetto al dollaro, a 1,1571 dollari.

Reazione degli analisti

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Mike Coop, chief investment officer EMEA di Morningstar Wealth, ha commentato: “Che annuncio noioso. Ma riflette il fatto che l’inflazione è tornata ad essere sostanzialmente ben controllata, quindi non sorprende che non sentano l’urgenza di modificare i tassi”. Coop ha evidenziato che “il quadro generale è che l’Europa si sta ancora adattando ai tripli shock: la fine dell’energia a basso costo, condizioni commerciali peggiori con gli Stati Uniti e la necessità di aumentare la spesa per la difesa. Oltre a questi tre fattori, gli Stati Uniti stanno ora attirando investimenti da altre parti del mondo, quindi l’Europa non ha avuto quello stimolo che abbiamo visto negli USA per sostenere la crescita”.

Approccio data-dependent e prospettive future

La banca centrale ha ribadito il suo approccio dipendente dai dati, valutando le decisioni sui tassi riunione per riunione. Tuttavia, alcuni membri di spicco del board BCE hanno dichiarato a CNBC che il ciclo di allentamento monetario è vicino alla conclusione o già terminato. Martin Kocher, membro del Consiglio direttivo della BCE e governatore della Banca Nazionale Austriaca, ha affermato che finché non accade nulla di “drastico”, l’Europa sta bene. “Al momento siamo in una buona posizione. Quindi non c’è motivo di cambiare nulla, a meno che non ci siano cambiamenti che ci costringano a intervenire”, ha dichiarato Kocher durante gli incontri annuali di FMI e Banca Mondiale a Washington. “Se guardiamo il quadro generale, sì, il ciclo di allentamento è vicino alla fine o già concluso, ma non c’è ragione di impegnarsi preventivamente in questa fase”.

Previsioni degli economisti

In un’intervista separata, il membro del Consiglio direttivo BCE François Villeroy de Galhau ha raccomandato un “pragmatismo agile” per quanto riguarda il percorso dei tassi d’interesse, aggiungendo: “Siamo in una buona posizione, ma una buona posizione non è una posizione fissa”. La maggioranza degli economisti intervistati da Reuters a metà ottobre prevede che la BCE manterrà il tasso sui depositi invariato per tutto l’anno, mentre 45 economisti su 79 (57%) non prevedono cambiamenti fino alla fine del 2026.