Dollaro USA in rialzo: panoramica dei mercati globali

Il dollaro statunitense registra guadagni contro tutte le valute del G10 nella seduta odierna, pur rimanendo all’interno dei range settimanali. Il Dollar Index sale per la quarta sessione consecutiva, recuperando completamente il calo dello 0,55% della scorsa settimana. Contro le valute emergenti il quadro appare più eterogeneo: mentre il JP Morgan Emerging Market Currency Index guadagna circa lo 0,15% settimanale, l’indice MSCI registra una flessione dello 0,10%.

Performance azionarie e obbligazionarie

I mercati azionari mostrano prevalentemente segni positivi. Nell’area Asia-Pacifico, il Nikkei e il CSI 300 cinese hanno guadagnato oltre l’1%, mentre il Kospi sudcoreano è balzato del 2,5%, guidando la regione con un rialzo settimanale del 5,1%. Il presidente Lee incontrerà il presidente Trump il 29 ottobre e il presidente Xi il 1° novembre. Il won sudcoreano si è ripreso dai minimi di sei mesi dopo l’intervento verbale del ministro delle finanze. Nonostante dati PMI preliminari migliori delle attese, l’euro fatica a trovare slancio e lo Stoxx 600 registra una lieve perdita. I futures statunitensi mostrano tono positivo. I rendimenti obbligazionari sono prevalentemente in rialzo, con i titoli europei che salgono di 2-4 punti base. Il rendimento del Treasury decennale si attesta leggermente sopra il 4,0%, mentre quello canadese sale di circa 3,5 punti base al 3,09%.

Calendario economico USA: focus su inflazione e PMI

Oggi rappresenta la giornata più intensa per il calendario economico statunitense dalla chiusura governativa di oltre tre settimane fa. Verrà pubblicato l’IPC di settembre, necessario per gli aggiustamenti al costo della vita della Social Security. Un aumento dello 0,4% dell’indice generale porterebbe il tasso annuale al 3,1%, il livello più alto da maggio 2024, segnando il quinto mese consecutivo di rialzo. L’inflazione core dovrebbe rimanere stabile al 3,1%, dopo quattro mesi consecutivi di aumenti. La maggior parte dei funzionari della Federal Reserve preferisce guardare oltre il rialzo temporaneo dell’inflazione, ritenendo che il rischio di ulteriore deterioramento del mercato del lavoro sia più significativo. Il mercato sconta quasi completamente un taglio dei tassi Fed per la prossima settimana.

Dati PMI preliminari di ottobre

Attesi anche i dati PMI preliminari di ottobre, con aspettative di indebolimento. Il PMI composito potrebbe registrare il terzo calo consecutivo e il quarto in cinque mesi. L’indagine finale dell’Università del Michigan e il sondaggio sui servizi della Fed di Kansas City difficilmente avranno impatto significativo sui mercati.

Euro: mancanza di direzione prima delle riunioni delle banche centrali

L’euro ha registrato una seduta all’interno del range precedente, con il mercato che mostra scarsa convinzione nel breve termine. Con le riunioni di Fed e BCE programmate per la prossima settimana, l’incontro Trump-Xi a fine settimana e l’escalation delle sanzioni contro la Russia, l’incertezza domina i mercati. La valuta unica si muove in un range ristretto tra $1,1600 e $1,1630.

PMI europei sorprendono al rialzo

I dati PMI preliminari hanno mostrato forza inaspettata. Il PMI manifatturiero è salito a 50,0 da 49,8, mentre il PMI servizi è balzato a 52,6 da 51,3, il livello più alto da agosto 2024. Il PMI composito è salito a 52,2 da 51,2, eguagliando il massimo dell’anno scorso e rappresentando il miglior dato da maggio 2023. La Germania ha guidato il miglioramento, con il settore servizi particolarmente forte che ha portato il composito al livello più alto da maggio 2023 (53,8 contro 52,0). Al contrario, il PMI composito francese è sceso a 46,8 da 48,1, il livello più basso da febbraio.

Yuan cinese: PBOC spinge il dollaro ai minimi

La Banca Popolare Cinese continua a fissare il fixing del dollaro su nuovi minimi. Il fixing è stato impostato a CNY7,0918 ieri, il livello più basso dallo scorso ottobre, e a CNY7,0928 oggi. Una settimana fa era quasi a CNY7,0950. Contro lo yuan offshore, il dollaro ha toccato il minimo dell’anno vicino a CNH7,0850 il 17 settembre, quando la Federal Reserve ha tagliato i tassi.

Tensioni commerciali e sanzioni

Trump e Xi dovrebbero ancora incontrarsi a margine del vertice APEC alla fine della prossima settimana. Mentre Trump lascia aperta la possibilità di un accordo, le ultime sanzioni contro la Russia rappresentano anche un modo indiretto per scoraggiare le aziende cinesi dall’acquistare petrolio russo, minacciando sanzioni secondarie. Gli Stati Uniti minacciano inoltre di imporre ampie restrizioni software sulla Cina, e non è casuale che il recente comunicato stampa cinese sui controlli più ampi e rigorosi sulle esportazioni di minerali critici non utilizzasse software Microsoft.

Yen giapponese sotto pressione: BOJ verso lo status quo

Il balzo dei prezzi del petrolio, l’aumento dei rendimenti USA e la crescente convinzione che la Bank of Japan manterrà invariata la politica monetaria la prossima settimana hanno penalizzato lo yen. Il dollaro è salito a JPY152,80 ieri e ha scambiato leggermente sopra JPY153,00 oggi. Il biglietto verde aveva raggiunto un massimo di otto mesi poco sopra JPY153,25 il 10 ottobre.

Dati inflazione e PMI giapponesi

Il Giappone ha pubblicato l’IPC di novembre. Come anticipato dal dato di Tokyo di fine mese scorso, i tassi headline e core sono saliti al 2,9% dal 2,7%, mentre la misura che esclude alimentari freschi ed energia è scesa al 3,0% dal 3,3%, il livello più basso da aprile. Il PMI manifatturiero preliminare di ottobre ha mostrato una contrazione continuata (48,3 contro 48,5), mentre il PMI servizi ha continuato a espandersi ma più lentamente (52,4 contro 53,3). Il mercato degli swap ha più che dimezzato le probabilità di un rialzo BOJ la prossima settimana, passando da oltre il 25% di una settimana fa a meno del 12% attuale.

Sterlina britannica: dati solidi non bastano

La sterlina ha registrato una seduta all’interno del range precedente, scendendo leggermente sotto i minimi di mercoledì (~$1,3305) ma mantenendosi sopra $1,33. Non ha superato $1,3335 oggi. A meno di un recupero significativo, sarà la quinta sessione consecutiva con massimi decrescenti. Il mercato degli swap sconta un tasso base di fine anno intorno al 3,80%, in calo di 6-7 punti base questa settimana.

Vendite al dettaglio e PMI britannici positivi

I dati odierni sono stati più forti delle attese, eppure la sterlina fatica. Il Regno Unito ha riportato un aumento dello 0,5% delle vendite al dettaglio di settembre, contro attese di un calo dello 0,4%. Anche il PMI preliminare di ottobre ha mostrato miglioramenti sia nel manifatturiero (49,6 contro 46,2) che nei servizi (51,1 contro 50,8). Il PMI composito è salito a 51,1 da 50,1, massimo di tre mesi.

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Dollaro canadese: Trump cancella negoziati commerciali

Dopo aver raggiunto un massimo di sei mesi vicino a CAD1,4080 la scorsa settimana, il dollaro USA ha registrato un pullback. Il minimo di mercoledì è stato vicino a CAD1,3975, e ieri il dollaro ha tenuto CAD1,3980. Tuttavia, per la seconda sessione consecutiva, il biglietto verde ha chiuso sotto CAD1,40.

Controversia Reagan e sospensione negoziati

Oggi il dollaro USA sta registrando un’ampia giornata outside al rialzo contro il Loonie. Gli Stati Uniti hanno sospeso tutti i negoziati commerciali con il Canada dopo che la provincia dell’Ontario ha utilizzato estratti di un discorso del 1987 dell’allora presidente Reagan in difesa del libero scambio e critico verso i dazi. La fondazione e l’istituto dell’ex presidente hanno criticato la pubblicità dell’Ontario, sostenendo che non è stato chiesto il permesso e che l’uso “selettivo” travisa il discorso completo di Reagan. Il dollaro si è ripreso raggiungendo quasi CAD1,4030, il ritracciamento del 61,8% delle perdite settimanali. La Bank of Canada si riunirà la prossima settimana, con il mercato degli swap che sconta una probabilità del 72% di un taglio dei tassi.

Dollaro australiano: consolidamento o preludio a nuovi ribassi

Per quasi due settimane, il dollaro australiano ha oscillato approssimativamente tra $0,6440 e $0,6535. È stato limitato sotto $0,6520 oggi e sta testando l’area $0,6490. La domanda chiave è se si tratti di una base di consolidamento o del preludio a un’altra gamba ribassista. Dati gli indicatori di momentum ipervenduti che hanno iniziato a girare al rialzo, propende per la prima ipotesi.

PMI australiani contrastanti

Il PMI manifatturiero preliminare di ottobre è sceso inaspettatamente a 49,7 da 51,4 di settembre, la prima lettura sotto 50 dell’anno. Il PMI servizi si è rafforzato a 53,1 da 52,4. Il PMI composito è salito a 52,6 da 52,4, con una media di 52,0 nei primi nove mesi dell’anno rispetto a 51,3 nel periodo gennaio-settembre 2024.

Peso messicano: in attesa di breakout

Il dollaro si sta consolidando contro il peso messicano. Una trendline di otto giorni passa vicino a MXN18,4350 oggi, con una trendline leggermente più lunga dai minimi vicino a MXN18,3770. Dati gli indicatori di momentum, si prevede un breakout al ribasso. Il biglietto verde potrebbe scendere nell’area MXN18,25-30 senza terminare il consolidamento di lungo termine.

Elezioni argentine: rischio immediato

Il Messico ha riportato solide vendite al dettaglio di agosto (0,6%, il doppio del guadagno mensile medio dell’anno) e inflazione leggermente più debole delle attese per la prima metà di ottobre. Un rischio immediato per il peso messicano sono le elezioni legislative argentine di domenica. Gli investitori monitoreranno il numero di voti per il partito Liberty Advances di Milei e se il partito riuscirà a garantire almeno un terzo dei seggi in una delle camere per evitare che i decreti presidenziali possano essere bloccati.

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