Netflix affonda e trascina il Nasdaq: mercati in attesa dei risultati di Tesla

I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in territorio negativo mercoledì, con il Nasdaq Composite che ha guidato i ribassi perdendo lo 0,60% a 22.817,04 punti. La seduta è stata caratterizzata dalla forte debolezza di Netflix, crollata del 7,8% dopo aver deluso le aspettative sulle previsioni di fatturato per il quarto trimestre, innescando una vendita generalizzata sui titoli tecnologici.

Alle 14:30 GMT, il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 123 punti (-0,26%) attestandosi a 46.801,55, mentre l’S&P 500 ha perso lo 0,26% scivolando a 6.717,71 punti. Gli investitori hanno mostrato cautela in una fase cruciale della stagione degli utili, con gli indici principali vicini ai massimi storici e le valutazioni sotto pressione.

Settori sotto pressione: tecnologia e consumi guidano i ribassi

L’analisi settoriale ha evidenziato movimenti contrastanti durante la sessione. Il comparto consumer discretionary ha registrato le perdite più consistenti con un calo dell’1,07%, seguito dalla tecnologia (-0,54%), industriali (-0,63%) e servizi di comunicazione (-0,60%). Anche il settore finanziario ha mostrato debolezza.

Al contrario, i settori difensivi hanno offerto sostegno al mercato. L’healthcare è salito dell’1,01%, l’energia ha guadagnato lo 0,85% beneficiando della stabilizzazione dei prezzi petroliferi, mentre i beni di consumo primari hanno aggiunto lo 0,75%. Real estate e materiali hanno registrato guadagni marginali, mentre le utilities hanno ceduto leggermente.

I titoli più volatili della giornata

Netflix trascina al ribasso il tech

Le azioni Netflix sono affondate del 7,8% dopo che la società ha fornito una guidance sui ricavi del quarto trimestre inferiore alle attese degli analisti, generando preoccupazioni sulla capacità del colosso dello streaming di mantenere il ritmo di crescita. Il crollo ha pesantemente influenzato l’intero comparto tecnologico.

Semiconduttori sotto pressione

Texas Instruments ha perso il 7,7% dopo aver deluso con le previsioni su fatturato e utili. La debolezza si è estesa ad altri produttori di chip: Microchip Technology, ON Semiconductor e Analog Devices hanno registrato cali compresi tra il 2,3% e il 4,5%, trascinando il Philadelphia Semiconductor Index in ribasso di quasi l’1%.

Le eccezioni positive

Non sono mancate le note positive. Intuitive Surgical è balzata del 15,5% dopo aver superato nettamente le stime sugli utili trimestrali. Amphenol ha guadagnato il 6,6% grazie a una guidance ottimistica. Sul fronte negativo, Mattel è scivolata del 3,8% non riuscendo a soddisfare le aspettative di Wall Street, mentre AT&T ha perso il 3% nonostante l’aggiunta di abbonati wireless superiore alle previsioni.

Oro in correzione: pausa tecnica o segnale d’allarme?

I prezzi dell’oro hanno registrato la seconda sessione consecutiva di ribassi, perdendo l’1,49% a 4.053,10 dollari l’oncia. Il calo segue la pesante vendita di martedì (-5,74%), la peggiore in oltre un decennio, dopo che i futures sull’oro avevano toccato il record di 4.398 dollari lunedì.

Secondo gli analisti di UBS, il movimento è attribuibile a vendite tecniche e prese di profitto, senza un driver geopolitico o macroeconomico specifico. Il pullback è arrivato in un contesto di raffreddamento del momentum e aumento della volatilità.

Nonostante la correzione, l’oro mantiene un guadagno superiore al 50% da inizio anno. UBS ritiene che i fattori strutturali di supporto – inflazione persistente, incertezza politica e preoccupazioni sull’indipendenza della Federal Reserve – rimangano intatti. I titoli minerari auriferi come Newmont e Barrick hanno perso oltre il 4%.

Stagione degli utili: risultati solidi ma mercati cauti

Finora, l’87% delle 78 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati ha superato le stime sugli utili, secondo i dati LSEG. Tuttavia, persistono preoccupazioni sul fatto che le valutazioni elevate richiedano performance eccezionali per giustificare i livelli attuali.

L’attenzione degli investitori si concentra ora sul report di Tesla, previsto dopo la chiusura dei mercati. Sarà il primo dei “Magnifici Sette” a riportare i risultati trimestrali, e la sua performance potrebbe determinare la direzione di breve termine dell’S&P 500, dato il peso significativo di questi titoli sull’indice.

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Focus sui dati macro: inflazione e Fed in primo piano

Venerdì è atteso il dato sull’inflazione core CPI, previsto al 3,1%. Questa lettura rappresenterà l’ultimo aggiornamento chiave sull’inflazione prima della riunione di politica monetaria della Federal Reserve della prossima settimana.

Gli analisti avvertono che se i titoli tecnologici a grande capitalizzazione dovessero deludere le aspettative, i mercati potrebbero assumere un orientamento ribassista nel breve termine. La combinazione di valutazioni elevate, aspettative ambiziose e incertezza sulla politica monetaria crea un contesto delicato per gli investitori.

Con la stagione degli utili nel pieno e dati macroeconomici cruciali in arrivo, le prossime sessioni saranno determinanti per stabilire se gli indici potranno mantenere i livelli record o se una correzione più significativa sia all’orizzonte.