Il vantaggio competitivo britannico nel nuovo scenario tariffario
Mentre i leader mondiali e gli economisti europei analizzano le implicazioni dell’accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, diversi esperti hanno evidenziato a CNBC come questo sviluppo, apparentemente sfavorevole per il blocco europeo, potrebbe trasformarsi in un’opportunità strategica per il Regno Unito. L’Unione Europea si trova ora a fronteggiare una tariffa del 15% sui propri beni esportati negli Stati Uniti, mentre il Regno Unito ha negoziato un’aliquota più favorevole del 10%. Questa differenza del 5% potrebbe rivelarsi determinante per il riposizionamento competitivo britannico nel mercato americano.
L’analisi degli esperti: opportunità concrete per l’economia britannica
“In teoria, il Regno Unito ne trae beneficio”, ha dichiarato Philip Shaw, chief economist presso Investec, in un’intervista a CNBC. Shaw ha spiegato come la nuova tariffa del 15% applicata all’UE renda le esportazioni britanniche verso gli Stati Uniti relativamente più economiche, potenzialmente stimolando gli scambi commerciali bilaterali mentre le aziende americane potrebbero preferire acquistare prodotti britannici rispetto a quelli europei. I prodotti britannici risulterebbero più convenienti anche per i consumatori statunitensi grazie all’aliquota tariffaria inferiore, suggerendo che potrebbero favorire i prodotti manifatturieri del Regno Unito rispetto a quelli prodotti nell’UE, come sottolineato da Alex Altmann, partner e responsabile del German desk presso Lubbock Fine LLP, in una nota pubblicata subito dopo l’annuncio dell’accordo UE-USA.
Potenziale delocalizzazione delle aziende europee
“Le tariffe statunitensi più basse del Regno Unito offrono un incentivo significativo per le aziende dell’UE a trasferire parte delle loro basi produttive nel Regno Unito o ad espandere le strutture britanniche esistenti”, ha aggiunto Altmann. I produttori con sede nell’UE che operano con margini di profitto ridotti potrebbero trovare particolarmente attraente l’idea di trasferirsi nel Regno Unito per evitare un’ulteriore compressione di tali margini. Altmann ha evidenziato come il Regno Unito disponga di capacità produttiva inutilizzata a seguito della Brexit, rendendo questa transizione potenzialmente più agevole.
Benefici indiretti: l’UE evita una recessione devastante
I vantaggi per il Regno Unito non si limitano esclusivamente al differenziale tariffario. Il fatto che l’UE sia riuscita a garantire un’aliquota del 15%, significativamente inferiore al 30% minacciato dal presidente americano Donald Trump, rappresenta un elemento positivo anche per l’economia britannica secondo Shaw di Investec. “L’UE ha evitato una possibile grave recessione derivante da un regime tariffario più oneroso e potenzialmente da una serie di misure ritorsive tra i due blocchi commerciali”, ha commentato Shaw. In questo scenario, il Regno Unito beneficia del fatto che il suo principale partner commerciale abbia evitato una recessione che avrebbe potuto comportare un calo delle esportazioni britanniche verso l’UE.
Realismo sulle tempistiche e l’impatto effettivo
Beth McCall, avvocato specializzato in commercio internazionale presso Dentons, ha offerto una prospettiva più cauta a CNBC. Se gli Stati Uniti avessero proceduto con tariffe del 30% contro la maggior parte dei beni dell’UE, i prodotti britannici con una tariffa del 10% sarebbero apparsi significativamente più attraenti per gli importatori americani. McCall ha osservato che la differenza prevista nel tasso tariffario di base, pari a solo il 5%, potrebbe comunque rendere alcuni prodotti britannici più competitivi. Tuttavia, “questo richiederà tempo per manifestarsi, man mano che i contratti esistenti giungono a scadenza e gli importatori statunitensi cercano importazioni da paesi con tariffe inferiori”.
L’incertezza sui dettagli dell’accordo
Le tempistiche per l’impatto delle tariffe sull’economia globale rimangono oggetto di dibattito. Le aziende hanno già segnalato che le tariffe dovrebbero pesare sui loro utili, e sono stati lanciati avvertimenti diffusi su come i dazi potrebbero influenzare la crescita economica. Poiché molti dettagli degli accordi commerciali devono ancora essere definiti, il loro impatto preciso rimane incerto. Alcuni effetti potrebbero richiedere tempo per manifestarsi completamente, come l’aumento dei costi per i consumatori che potrebbe materializzarsi solo dopo un certo periodo.
Una nuova realtà commerciale per Europa e Regno Unito
In definitiva, sia il Regno Unito che l’UE si trovano ora ad affrontare un ambiente commerciale più complesso, ha concluso McCall. “Che la nuova aliquota sia del 10% o del 15%, le imprese britanniche ed europee dovranno comunque affrontare tariffe molto più elevate quando esportano negli Stati Uniti rispetto a tre mesi fa”. Questa nuova realtà commerciale richiederà strategie innovative e adattamenti strutturali da parte delle aziende su entrambe le sponde dell’Atlantico, mentre il Regno Unito potrebbe emergere come beneficiario inaspettato di questo riassetto degli equilibri commerciali transatlantici.