La Cina accelera nella corsa all’intelligenza artificiale con modelli sempre più efficienti
Le aziende cinesi stanno sviluppando modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati e accessibili, seguendo la scia del successo dirompente di DeepSeek nel mercato globale. La startup Z.ai, precedentemente conosciuta come Zhipu, ha presentato lunedì il suo nuovo modello GLM-4.5, promettendo costi operativi inferiori rispetto alla già economica soluzione di DeepSeek.
GLM-4.5: l’innovazione dell’AI “agentica” riduce i costi operativi
Il nuovo modello di Z.ai si distingue per l’implementazione di un’architettura basata sull’intelligenza artificiale “agentica”, un approccio innovativo che permette al sistema di scomporre automaticamente compiti complessi in sotto-attività più gestibili, migliorando significativamente l’accuratezza dei risultati finali.
Efficienza hardware e accessibilità open source
Con dimensioni pari a circa la metà del modello DeepSeek, GLM-4.5 richiede solamente otto chip Nvidia H20 per funzionare, come confermato dal CEO di Z.ai, Zhang Peng, in un’intervista esclusiva a CNBC. Questi chip rappresentano la versione personalizzata che Nvidia ha sviluppato specificamente per il mercato cinese, in conformità con le restrizioni all’export imposte dagli Stati Uniti. Il modello è inoltre completamente open source, permettendo agli sviluppatori di scaricarlo e utilizzarlo gratuitamente, una mossa strategica che potrebbe accelerarne l’adozione su scala globale.
Prezzi competitivi che ridefiniscono il mercato
Z.ai ha annunciato una struttura tariffaria particolarmente aggressiva per GLM-4.5: – 11 centesimi per milione di token in input (contro i 14 centesimi di DeepSeek R1) – 28 centesimi per milione di token in output (contro i 2,19 dollari di DeepSeek) Questi prezzi posizionano GLM-4.5 come una delle soluzioni più economiche attualmente disponibili sul mercato, superando anche le offerte di competitor come Moonshot’s Kimi K2, supportato da Alibaba, che applica tariffe di 15 centesimi per milione di token in input e 2,50 dollari per milione di token in output.
Il contesto geopolitico e le implicazioni per il settore
L’ascesa di Z.ai avviene in un momento di crescente tensione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. A giugno, OpenAI ha incluso Zhipu in un avviso sui progressi dell’AI cinese, mentre il governo americano ha aggiunto la startup alla sua entity list, limitando le collaborazioni con aziende statunitensi.
DeepSeek: il precedente che ha scosso i mercati
Il lancio di DeepSeek a gennaio aveva già destabilizzato gli investitori globali, dimostrando come la Cina potesse aggirare le restrizioni sui chip americani e creare modelli AI competitivi con ChatGPT di OpenAI. DeepSeek aveva dichiarato costi di training inferiori ai 6 milioni di dollari per il suo modello V3, anche se alcuni analisti suggeriscono che questa cifra non tenga conto degli investimenti hardware complessivi superiori ai 500 milioni di dollari.
Un ecosistema in rapida evoluzione
Z.ai, fondata nel 2019, ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari da investitori di primo piano tra cui Alibaba, Tencent e Qiming Venture Partners. Tra i finanziatori figurano anche Prosperity7 Ventures (supportato da Aramco) e fondi municipali delle città di Hangzhou e Chengdu. La società starebbe pianificando un’offerta pubblica iniziale nella regione della Greater China.
L’ondata di innovazione cinese nell’AI
Nelle ultime settimane, diverse aziende cinesi hanno annunciato nuovi modelli AI open source: – Tencent ha presentato HunyuanWorld-1.0 per la generazione di scene tridimensionali nel gaming durante la World AI Conference di Shanghai – Alibaba ha lanciato Qwen3-Coder, specializzato nella scrittura di codice informatico
Le prospettive per gli investitori e il mercato globale
L’emergere di modelli AI cinesi sempre più economici ed efficienti rappresenta una sfida diretta al dominio occidentale nel settore. Per gli investitori, questo scenario apre opportunità interessanti ma anche rischi geopolitici significativi. La capacità della Cina di sviluppare tecnologie competitive nonostante le restrizioni commerciali suggerisce una resilienza tecnologica che potrebbe ridefinire gli equilibri globali nel settore dell’intelligenza artificiale. La strategia open source adottata da Z.ai e altri player cinesi potrebbe accelerare l’innovazione globale, ma solleva anche questioni sulla sicurezza e il controllo delle tecnologie critiche. Gli operatori di mercato dovranno monitorare attentamente questi sviluppi, considerando sia le opportunità di investimento che i potenziali rischi normativi e geopolitici associati.