Le pressioni americane sulla politica monetaria giapponese

Il mercato valutario globale sta vivendo una fase di particolare tensione dopo le dichiarazioni del Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, che ha esplicitamente invitato la Bank of Japan ad aumentare i tassi di interesse. Questa ingerenza diretta nella politica monetaria di un altro paese sovrano rappresenta un evento significativo che sta influenzando i movimenti delle principali valute.

Il dollaro USA mostra forza selettiva contro le valute G10

Il Dollar Index ha testato la linea di tendenza che collega i due minimi del mese scorso, mantenendosi sopra 97,65. Nonostante la chiusura sotto il ritracciamento del 61,8% del rally del mese precedente (vicino a 97,85), la valuta americana sta mostrando resilienza, consolidandosi sotto la soglia psicologica di 98,00. Le eccezioni alla forza del dollaro sono particolarmente significative: – Lo yen giapponese sta guadagnando per la terza sessione consecutiva – La corona norvegese si rafforza dopo che la banca centrale ha mantenuto i tassi invariati – La sterlina britannica beneficia di dati GDP migliori del previsto

I mercati attendono i dati chiave sull’inflazione

I trader stanno monitorando attentamente i prossimi dati PPI di luglio, anche se le aspettative di un taglio di 50 punti base da parte della Fed a settembre rimangono limitate. I commenti più cauti di Goolsbee della Fed di Chicago non hanno avuto un impatto significativo sui futures dei Fed funds.

Lo yen si rafforza grazie alle pressioni diplomatiche

Il dollaro è sceso da un massimo di sette giorni vicino a JPY 148,50 martedì a un minimo di circa JPY 147,10 ieri. La valuta americana è in calo per la terza sessione consecutiva, con il supporto delle dichiarazioni del Segretario al Tesoro USA che chiede al Giappone di alzare i tassi. Il greenback ha rotto il supporto formato la scorsa settimana nell’area JPY 146,60-70, trovando sostegno vicino a JPY 146,20, un minimo di tre settimane. Il prossimo obiettivo tecnico si trova intorno a JPY 145,85.

Le aspettative per la politica monetaria giapponese

Il mercato degli swap ha aumentato le aspettative di un rialzo dei tassi giapponesi a quasi 16 punti base entro fine anno, rispetto ai 14 bp precedenti. Questo rappresenta il livello più alto del mese, anche se luglio si era chiuso con aspettative più vicine a 18 bp.

La sterlina guida i guadagni del G10

Sterling ha registrato un aumento dello 0,5% ieri, guidando le performance delle valute G10. Con un guadagno del 2,75% questo mese, è la migliore performer del gruppo. La valuta britannica ha toccato $1,3590, il livello più alto in un mese.

I dati economici britannici sorprendono positivamente

Il Regno Unito ha riportato una crescita del PIL del secondo trimestre migliore del previsto: – Crescita Q2: +0,3% (vs +0,1% atteso) – Spesa pubblica: +1,2% (vs -0,4% in Q1) – PIL mensile di giugno: +0,4% (doppio rispetto alle previsioni) La Bank of England prevede una crescita dell’1,3% per quest’anno, mentre il FMI proietta l’1,2%.

L’euro affronta pressioni ribassiste

L’euro ha toccato un picco ieri vicino a $1,1730 poco prima della sessione nordamericana, ma sta mostrando una tendenza più pesante oggi. La rottura di $1,1660 potrebbe aprire la strada verso $1,1600. I dati della zona euro hanno avuto un impatto trascurabile: – PIL Q2 confermato a +0,1% – Produzione industriale: -1,3% (dopo +1,7% a maggio)

Le valute dei mercati emergenti mostrano resilienza selettiva

Lo yuan cinese beneficia del supporto della PBOC

La People’s Bank of China ha fissato il tasso di riferimento del dollaro a un nuovo minimo annuale (CNY 7,1337), sostenendo la resilienza dello yuan. Il dollaro è sceso a circa CNH 7,1680, un minimo di quasi tre settimane.

Il peso messicano testa livelli chiave

Il dollaro ha toccato un nuovo minimo annuale contro il peso messicano, ma l’area MXN 18,50 si sta dimostrando un livello di supporto formidabile. Dopo aver toccato brevemente questo livello, il dollaro si è ripreso verso MXN 18,6650.

I rendimenti obbligazionari segnalano cautela

I rendimenti dei titoli di stato a 10 anni sono per lo più in calo: – Treasury USA: -2,5 bp, vicino alla soglia del 4,20% – I rendimenti giapponesi e svizzeri sono le eccezioni, leggermente in rialzo – I rendimenti europei sono in calo di circa 2 punti base Il rendimento del Treasury a due anni si sta avvicinando al 3,65%, il minimo di inizio mese, un livello non visto da oltre tre mesi.

Le implicazioni per i mercati globali

L’intervento verbale del Tesoro USA nella politica monetaria giapponese rappresenta un precedente significativo che potrebbe avere ripercussioni durature sulle relazioni valutarie internazionali. Mentre i mercati continuano a valutare le implicazioni di queste pressioni diplomatiche, l’attenzione rimane focalizzata sui prossimi dati economici chiave, in particolare le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA e i dati PPI. La resilienza selettiva di alcune valute contro il dollaro suggerisce che i fondamentali economici locali e le aspettative di politica monetaria continuano a giocare un ruolo cruciale, nonostante le pressioni geopolitiche. Gli investitori dovranno navigare con attenzione questo ambiente complesso, bilanciando i segnali tecnici con le considerazioni fondamentali e geopolitiche.