Il settore manifatturiero USA continua la fase di contrazione
L’attività economica nel settore manifatturiero statunitense ha registrato una contrazione per il sesto mese consecutivo ad agosto 2025, secondo l’ultimo rapporto PMI® Manufacturing dell’Institute for Supply Management® (ISM®). L’indice PMI manifatturiero si è attestato a 48,7 punti, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto ai 48 punti di luglio. Susan Spence, presidente del Comitato ISM® Manufacturing Business Survey, ha evidenziato come questo lieve miglioramento sia stato trainato principalmente dalla crescita dei nuovi ordini, che hanno registrato un’espansione dopo sei mesi di contrazione. Tuttavia, la produzione è tornata in territorio negativo, limitando l’impatto positivo complessivo sull’indice.
Analisi dei principali sottoindici
Nuovi ordini in ripresa
L’indice dei nuovi ordini ha mostrato segnali di crescita ad agosto, raggiungendo 51,4 punti, con un incremento di 4,3 punti percentuali rispetto ai 47,1 di luglio. Questo rappresenta il primo mese di espansione dopo sei mesi consecutivi di contrazione. Due dei sei maggiori settori manifatturieri – Food, Beverage & Tobacco Products e Computer & Electronic Products – hanno riportato un aumento degli ordini.
Produzione in calo
L’indice di produzione è sceso a 47,8 punti, perdendo 3,6 punti percentuali rispetto ai 51,4 di luglio. Solo uno dei sei principali settori manifatturieri ha registrato un aumento della produzione, evidenziando le difficoltà operative del comparto.
Occupazione ancora debole
L’indice occupazionale si è attestato a 43,8 punti, in lieve aumento di 0,4 punti rispetto a luglio, ma rimane saldamente in territorio di contrazione per il settimo mese consecutivo. Le aziende continuano a gestire attentamente i livelli di personale, privilegiando la riduzione degli organici rispetto alle nuove assunzioni.
L’impatto dei dazi commerciali sul settore
Un tema ricorrente nei commenti dei responsabili acquisti è l’incertezza legata ai dazi commerciali. Diversi settori hanno segnalato aumenti tariffari significativi, con incrementi che vanno dal 2,6% fino al 50% su importazioni da paesi come Brasile e India. Un dirigente del settore Computer & Electronic Products ha commentato: “I dazi continuano a creare caos nelle attività di pianificazione e programmazione. I costi di sviluppo dei nuovi prodotti continuano ad aumentare a causa degli incrementi tariffari inaspettati.” Nel settore Transportation Equipment, la situazione appare particolarmente critica: “L’industria dei trasporti continua a contrarsi. Il nostro backlog continua a ridursi mentre i clienti rimandano l’acquisto di nuove attrezzature. L’ambiente attuale è molto peggiore della Grande Recessione del 2008-09.”
Prezzi in aumento per l’undicesimo mese consecutivo
L’indice dei prezzi ha registrato 63,7 punti, in calo di 1,1 punti rispetto a luglio ma ancora saldamente in territorio di espansione. I prezzi delle materie prime sono aumentati per l’undicesimo mese consecutivo, trainati principalmente dagli incrementi nei prezzi di acciaio e alluminio, oltre che dai dazi applicati a molti beni importati. Tutti i sei maggiori settori manifatturieri hanno riportato aumenti dei prezzi ad agosto. Il 33,5% degli intervistati ha segnalato prezzi più elevati, in calo rispetto al 35,4% di luglio.
Performance settoriale
Settori in crescita
Solo sette settori manifatturieri hanno registrato una crescita ad agosto: – Textile Mills – Apparel, Leather & Allied Products – Nonmetallic Mineral Products – Food, Beverage & Tobacco Products – Petroleum & Coal Products – Miscellaneous Manufacturing – Primary Metals
Settori in contrazione
Dieci settori hanno riportato una contrazione: – Paper Products – Wood Products – Plastics & Rubber Products – Transportation Equipment – Furniture & Related Products – Machinery – Electrical Equipment, Appliances & Components – Computer & Electronic Products – Chemical Products – Fabricated Metal Products
Prospettive economiche e implicazioni
Nonostante la contrazione del settore manifatturiero, l’economia complessiva degli Stati Uniti ha continuato la sua espansione per il 64° mese consecutivo. Un indice PMI manifatturiero superiore a 42,3 punti, nel tempo, indica generalmente un’espansione dell’economia nel suo complesso. Secondo le stime ISM®, la lettura di agosto (48,7 punti) corrisponde a una variazione del PIL reale del +1,8% su base annualizzata, suggerendo che nonostante le difficoltà del settore manifatturiero, l’economia generale mantiene un ritmo di crescita moderato.
Tempi di consegna e gestione delle scorte
L’indice delle consegne dei fornitori è salito a 51,3 punti, indicando un rallentamento nelle performance di consegna dopo un mese di accelerazione. Questo potrebbe suggerire un aumento della domanda in linea con la crescita dei nuovi ordini. Le scorte dei clienti rimangono a livelli considerati “troppo bassi” con un indice di 44,6 punti, potenzialmente positivo per la produzione futura quando la domanda si stabilizzerà.
Sfide strutturali e adattamento del settore
Il settore manifatturiero statunitense sta affrontando una fase di transizione complessa, caratterizzata da: – Incertezza commerciale persistente: I continui cambiamenti nelle politiche tariffarie stanno rendendo difficile la pianificazione a lungo termine – Pressioni sui margini: L’aumento dei costi delle materie prime sta comprimendo i margini di profitto – Ristrutturazione della forza lavoro: Le aziende stanno riducendo il personale qualificato, inclusi ingegneri, team di marketing e design Un dirigente del settore Electrical Equipment ha rivelato: “Abbiamo implementato il nostro secondo aumento di prezzo. Il ‘Made in USA’ è diventato ancora più difficile a causa dei dazi su molti componenti. Gli aumenti di prezzo totali finora: 24%, che compenseranno solo i dazi.” La combinazione di questi fattori sta spingendo alcune aziende a riconsiderare le loro strategie di produzione e supply chain, con potenziali implicazioni a lungo termine per la competitività del settore manifatturiero americano nel contesto globale.