Dinamiche attuali del mercato dell’oro
Il prezzo dell’oro ha registrato un calo nella seduta di mercoledì, con le quotazioni che hanno risentito del rialzo dei rendimenti dei Treasury statunitensi. Il metallo prezioso, tradizionalmente considerato un bene rifugio privo di rendimento, ha perso terreno mentre gli investitori valutano attentamente le prossime nomine del Presidente Donald Trump per la Federal Reserve. Alle 12:19 GMT, il contratto XAUUSD scambiava a 3.361,99 dollari, registrando una flessione di 18,97 dollari pari a -0,56%. La soglia psicologica dei 3.400 dollari continua a rappresentare una resistenza significativa per il metallo giallo.
L’impatto dei rendimenti obbligazionari
Il rendimento del Treasury decennale di riferimento ha mostrato un modesto incremento dopo quattro giorni consecutivi di ribassi. Questo movimento ha ridotto l’attrattiva dell’oro rispetto agli asset che generano interessi, creando pressione al ribasso sulle quotazioni del metallo prezioso.
Le aspettative sulla politica monetaria
Secondo il FedWatch Tool del CME, i mercati scontano una probabilità dell’87% per un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre. Questa aspettativa è stata rafforzata dal deludente rapporto sull’occupazione di venerdì scorso, che ha spinto Trump a licenziare il capo del Bureau of Labor Statistics, aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza al quadro economico.
Nomine Fed e implicazioni per l’oro
Gli operatori di mercato attendono con particolare attenzione l’annuncio della nomina presidenziale per il posto vacante nel Board of Governors della Fed, previsto entro questa settimana. La lista dei candidati per la possibile successione a Jerome Powell come presidente della Fed si sarebbe ristretta a quattro nomi, alimentando le speculazioni sulla futura direzione della politica monetaria statunitense. L’oro tende storicamente a beneficiare di un contesto di tassi d’interesse più bassi, che riducono il costo opportunità di detenere il metallo e possono indebolire il dollaro, aumentando così la domanda di lingotti.
Tensioni commerciali e domanda fisica
Sul fronte geopolitico, Trump ha nuovamente minacciato l’imposizione di dazi sui prodotti indiani come ritorsione per le continue importazioni di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. Queste tensioni commerciali forniscono un potenziale supporto all’oro, che mantiene il suo ruolo tradizionale di bene rifugio in contesti di incertezza politica.
Dati sulla domanda fisica
La Perth Mint australiana ha riportato un calo del 33% su base mensile nelle vendite di prodotti aurei a luglio, mentre le vendite d’argento hanno toccato i minimi da sei mesi. Questa debolezza nella domanda fisica contrasta con il persistente interesse degli investitori, alimentato dalla debolezza del dollaro, dall’incertezza sui dazi e dalle preoccupazioni inflazionistiche.
Analisi tecnica e livelli chiave
Dal punto di vista tecnico, l’oro spot si muove intorno ai 3.363 dollari, con un calo dello 0,51% nella giornata. I livelli tecnici da monitorare includono: – Resistenza principale: 3.390,60 dollari – Supporto primario: 3.346,30 dollari (media mobile a 50 giorni) – Supporto secondario: 3.310,48 dollari Nel caso di una ripresa del momentum rialzista, è probabile un nuovo test dei massimi a 3.439,04 e 3.451,53 dollari. Una chiusura giornaliera sopra i 3.390 dollari segnalerebbe un rinnovato interesse all’acquisto.
Prospettive di medio termine
Nonostante l’attuale correzione, le prospettive generali per l’oro rimangono costruttive. Finché il prezzo si mantiene sopra la media mobile a 50 giorni a 3.346,30 dollari, il momentum rialzista potrebbe riprendere, puntando verso i 3.400 dollari e oltre. I segnali di politica monetaria della Fed e i rischi geopolitici continueranno probabilmente a dettare la direzione nel breve termine. Le aspettative di tagli dei tassi e la domanda di beni rifugio rimangono fattori fondamentali a sostegno della forza dell’oro nel contesto attuale di mercato.