Scenario generale dei mercati valutari
I mercati valutari stanno attraversando una fase di consolidamento dopo il brusco arresto del rally di luglio del dollaro americano. La valuta statunitense mantiene movimenti contenuti mentre gli investitori attendono sviluppi cruciali, in particolare la nomina del successore della Governatrice Kugler nel Board della Federal Reserve. Il mercato ha ormai metabolizzato l’idea che la Fed riprenderà probabilmente il ciclo di allentamento monetario il prossimo mese. Nel frattempo, si avvicina la scadenza di venerdì per la richiesta americana di cessate il fuoco russo in Ucraina, mentre sono attese nei prossimi giorni le tariffe settoriali USA su farmaceutica e semiconduttori.
Performance delle principali valute
Il dollaro mostra movimenti misti e contenuti. Le valute dell’area Asia-Pacifico e quelle scandinave guidano i rialzi nel G10, mentre sterlina, yen e franco svizzero registrano perdite marginali. Tra le valute emergenti, la maggior parte si rafforza, con l’eccezione di won sudcoreano, dollaro taiwanese e yuan cinese che restano indietro.
Mercati azionari e obbligazionari
I mercati azionari mostrano un tono positivo. Nell’area Asia-Pacifico fanno eccezione le azioni cinesi quotate a Hong Kong, il Taiex di Taiwan e il mercato indiano. Lo Stoxx 600 europeo guadagna leggermente, mentre i futures sugli indici USA segnano rialzi tra lo 0,2% e lo 0,4%. I rendimenti dei titoli di stato decennali salgono di 1-2 punti base in Europa, mentre il Treasury USA a 10 anni mostra un incremento leggermente superiore, attestandosi quasi al 4,24% in vista dell’asta da 42 miliardi di dollari.
Materie prime: oro e petrolio
L’oro ha recuperato dai minimi della scorsa settimana vicino a 3.268 dollari fino a 3.390 dollari ieri, ma ora mostra segni di stallo che potrebbero interrompere un rally di quattro giorni. Il WTI di settembre è pronto a interrompere anch’esso un avanzamento di quattro giorni, complici le speculazioni su possibili concessioni last-minute di Mosca per evitare o minimizzare la minaccia di tariffe secondarie USA.
Analisi delle principali coppie valutarie
Dollaro USA: fase di consolidamento tecnico
Dopo il forte sell-off di fine settimana scorsa (innescato dai dati sull’occupazione, ISM e licenziamento del direttore BLS), il Dollar Index non è riuscito a superare il settlement di venerdì (~99,15) in questa settimana. Il minimo di ieri si è attestato leggermente sotto quello di venerdì scorso, con il range odierno confinato tra ~98,65 e 98,85. Se il rally di controtendenza di luglio è terminato, come riteniamo, il Dollar Index potrebbe scendere attraverso l’area 98,30 e testare 97,85 nei prossimi giorni. Più importanti dei dati ad alta frequenza e delle aste del Tesoro, i partecipanti al mercato attendono con ansia la nomina del successore della Governatrice Kugler.
Euro: consolidamento costruttivo sopra 1,15
L’euro è rimbalzato da un breve tuffo sotto 1,14 dollari venerdì scorso fino a quasi 1,16 dollari. Il consolidamento di lunedì e martedì prosegue oggi, con la moneta unica che ha recuperato dal minimo di ieri leggermente sotto 1,1530 dollari fino a quasi 1,1590 in Nord America. Il consolidamento appare costruttivo. Sopra 1,1600 dollari, l’ostacolo immediato è la fascia di resistenza 1,1610-1,1630, che corrisponde al ritracciamento del 50% del pullback di luglio e alla media mobile a 20 giorni. I dati tedeschi hanno deluso: gli ordini di fabbrica di giugno sono calati inaspettatamente dell’1%, contro il guadagno dell’1,1% previsto. Le vendite al dettaglio dell’Eurozona hanno recuperato a giugno con un +0,3% dopo il calo rivisto dello 0,3% a maggio.
Yuan cinese: PBOC monitora l’apprezzamento
Il dollaro ha toccato il massimo di inizio giugno vicino a CNH7,2240 alla fine della scorsa settimana prima di invertire. Ha chiuso sotto il minimo della sessione precedente (~CNH7,1960) lasciando un pattern tecnico di inversione chiave. Le vendite di follow-through lunedì hanno spinto il biglietto verde fino a circa CNH7,1765. Se la PBOC sta diventando cauta sull’apprezzamento dello yuan, ci si aspetterebbe qualche segnale nella fissazione del tasso di riferimento giornaliero. Il fixing di oggi è stato fissato a CNY7,1409, in leggero rialzo dopo i minimi di ieri.
Yen giapponese: test della resistenza a 148
Dopo aver registrato un’inversione ribassista chiave contro lo yen prima del weekend, con chiusura vicino al minimo di JPY147,30, le vendite di follow-through hanno visto il dollaro avvicinarsi a JPY146,60 ieri. Ha superato l’obiettivo di ritracciamento del 50% del rimbalzo di luglio vicino a JPY146,80 ma ha recuperato con decisione. Il dollaro deve riemergere sopra JPY148,25 per segnalare un altro movimento notevole dal punto di vista tecnico. I guadagni del lavoro giapponese sono aumentati del 2,5% su base annua a giugno, ma i salari reali aggiustati per l’inflazione sono scesi dell’1,3%.
Sterlina britannica: inversione rialzista in corso
La sterlina ha registrato un’inversione rialzista chiave prima del weekend, raggiungendo 1,3310 dollari dopo aver toccato quasi 1,3140, il livello più basso da metà maggio. Gli acquisti di follow-through lunedì hanno visto 1,3330 dollari e si è consolidata ieri all’interno del range di lunedì. L’azione dei prezzi rimane costruttiva e il potenziale a breve termine potrebbe estendersi inizialmente nell’area 1,3365-90 dollari. La Bank of England si riunisce domani e il mercato rimane fiducioso che verrà consegnato un taglio di un quarto di punto.
Focus sulle valute del Nord America
Dollaro canadese: consolidamento vicino ai minimi recenti
Il dollaro USA ha invertito al ribasso contro il dollaro canadese dopo i dati sull’occupazione USA alla fine della scorsa settimana. Il biglietto verde aveva raggiunto quasi CAD1,3880, il livello più alto dal 22 maggio, prima di essere venduto leggermente attraverso CAD1,3765. Le vendite di follow-through sono state minime durante le ultime due sessioni. Il prossimo obiettivo di ritracciamento è intorno a CAD1,3725 e la media mobile a 20 giorni si trova poco sotto. La Bank of Canada si riunisce il 17 settembre e il mercato degli swap ha quasi il 33% di probabilità di un taglio.
Peso messicano: test dei supporti chiave
Il dollaro USA si è avvicinato a MXN19,00 prima del weekend, raggiungendo il miglior livello dal 25 giugno. Si è indebolito ieri e è sceso a un minimo di quattro giorni, sfiorando la media mobile a 20 giorni vicino a MXN18,72. Una rottura di MXN18,69 lascia poco sui grafici per scoraggiare un nuovo test del minimo dell’anno (~MXN18,51). Il CPI di luglio è atteso a breve, con il tasso headline anno su anno previsto in calo intorno al 3,5%, che sarebbe un nuovo minimo dalla fine del 2020. La banca centrale del Messico si riunisce domani con il mercato che prezza un taglio di un quarto di punto.