I mercati asiatici seguono le perdite di Wall Street

I principali listini dell’Asia-Pacifico hanno chiuso prevalentemente in territorio negativo mercoledì, replicando il trend ribassista registrato a Wall Street nella seduta precedente. Gli investitori hanno analizzato con attenzione i dati commerciali del Giappone e la decisione della Cina sui tassi di riferimento per i prestiti.

Export giapponese in forte contrazione

Le esportazioni del Giappone hanno registrato un calo del 2,6% su base annua a luglio, segnando la contrazione più marcata degli ultimi quattro anni. Il dato si è rivelato peggiore delle attese degli analisti, che secondo un sondaggio Reuters prevedevano una flessione del 2,1%, e rappresenta un netto peggioramento rispetto al -0,5% di giugno.

Performance negativa per i principali indici nipponici

Il Nikkei 225 ha ceduto l’1,51%, chiudendo a 42.888,55 punti, mentre il Topix ha limitato le perdite allo 0,57%, attestandosi a 3.098,91. Particolarmente colpito il titolo SoftBank Group, che ha perso fino al 9,17% durante la seduta, trascinato al ribasso dal settore tecnologico asiatico che ha seguito le perdite dei titoli tech statunitensi. La società di investimenti tecnologici giapponese ha visto le proprie azioni scendere per la seconda sessione consecutiva, dopo l’annuncio di un investimento da 2 miliardi di dollari in Intel. Paradossalmente, le azioni Intel hanno guadagnato il 6,97% martedì a Wall Street, chiudendo a 25,31 dollari.

Andamento misto nei principali mercati regionali

Corea del Sud e Taiwan in territorio negativo

Il Kospi sudcoreano ha perso lo 0,68%, chiudendo a 3.130,09 punti, mentre il Kosdaq delle small-cap ha registrato un calo dell’1,31% a 777,61. Particolarmente pesante la seduta per Taiwan, con il Taiex che ha ceduto il 2,99%, terminando a 23.625,44 punti.

Australia e Hong Kong invertono la rotta

L’S&P/ASX 200 australiano ha recuperato le perdite iniziali per chiudere in rialzo dello 0,25% a 8.918 punti. Anche l’Hang Seng di Hong Kong ha invertito la tendenza nell’ultima ora di contrattazioni, guadagnando lo 0,21%, mentre il CSI 300 della Cina continentale ha registrato un progresso dell’1,14% a 4.271,4 punti.

La Cina mantiene invariati i tassi di riferimento

La People’s Bank of China ha lasciato invariati i tassi di riferimento per i prestiti ad agosto, per il terzo mese consecutivo, in linea con le previsioni del mercato. Questa decisione riflette l’approccio cauto della banca centrale cinese nel bilanciare il sostegno all’economia con la stabilità finanziaria.

Pop Mart beneficia del boom globale

Le azioni del produttore di giocattoli cinese Pop Mart hanno invertito la tendenza iniziale negativa, registrando un rialzo superiore all’8% alle 11:47 ora locale. Il titolo aveva aperto in calo del 4,7%, ma ha recuperato dopo che la società ha annunciato un aumento del 400% dell’utile netto, trainato dalla domanda globale per le sue bambole Labubu.

India in controtendenza positiva

I mercati indiani hanno mostrato resilienza, con il Nifty 50 in rialzo dello 0,27% e il BSE Sensex in progresso dello 0,32% alle 13:34 ora locale, distinguendosi dal trend negativo generale della regione.

Wall Street appesantita dal settore tecnologico

Nella seduta di martedì, i principali indici statunitensi hanno registrato performance contrastanti. L’S&P 500 ha ceduto lo 0,59% a 6.411,37 punti, penalizzato dal calo di Nvidia e dal generale arretramento dei titoli tecnologici. Il Nasdaq Composite ha perso l’1,46%, chiudendo a 21.314,95 punti. Il Dow Jones Industrial Average ha invece guadagnato marginalmente 10,45 punti (+0,02%), terminando a 44.922,27 e toccando un nuovo massimo storico durante la sessione, dimostrando la divergenza tra i titoli value e growth nel mercato americano.