Il Dollaro Domina i Mercati Globali

Il biglietto verde ha registrato un significativo rally durante la sessione nordamericana di ieri, consolidando le proprie posizioni vicino ai massimi giornalieri. Il mercato forex attende nuovamente la leadership del dollaro, che mostra una performance mista contro le principali valute del G10, con oscillazioni contenute entro il range di +/- 0,15%. L’indice DXY si mantiene saldamente sopra quota 98,00, dopo aver superato la resistenza a 98,25 e raggiunto l’area di 98,60. Il livello di 98,70 rappresenta il ritracciamento del 61,8% del declino registrato dal primo agosto, coincidendo con i massimi di metà agosto. Un superamento di questa soglia potrebbe proiettare l’indice verso 99,30.

L’Impatto dei Nuovi Dazi Statunitensi

Gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di nuove tariffe che entreranno in vigore dal 1° ottobre: – 100% sui farmaci brevettati non generici (con esenzioni per le aziende che costruiscono impianti negli USA) – 25% sui camion pesanti50% su mobili da cucina e articoli da bagno30% sui mobili imbottiti Questi annunci hanno scosso i mercati azionari dell’Asia-Pacifico, con la Corea del Sud in calo del 2,5%, Taiwan in ribasso dell’1,7% e Hong Kong che ha perso quasi l’1,4%. Il settore farmaceutico europeo potrebbe beneficiare di una protezione parziale grazie a precedenti accordi tariffari del 15%.

Reazioni dei Mercati Emergenti

Le valute dei mercati emergenti mostrano andamenti contrastanti. La maggior parte delle divise dell’Asia-Pacifico registra lievi perdite, mentre l’Europa centrale mostra un leggero rafforzamento. Un’eccezione notevole è il peso argentino, che ha guadagnato circa il 9,3% questa settimana, compensando le perdite delle tre settimane precedenti grazie alle promesse di assistenza USA e al taglio delle tasse sulle esportazioni agricole.

Euro Sotto Pressione

L’euro ha violato la trendline tracciata dai minimi di agosto e settembre, scendendo fino a 1,1645 dollari dopo aver rotto il supporto a 1,1700. Il recupero odierno verso 1,1690 trova resistenza proprio al precedente livello di supporto. Il differenziale dei rendimenti a due anni USA-Germania si è ampliato oltre i 160 punti base, raggiungendo il massimo delle ultime tre settimane. L’indagine BCE sulle aspettative di inflazione mostra un aumento al 2,8% per il prossimo anno (dal 2,6%), mentre rimane stabile al 2,5% su un orizzonte triennale.

Yen Giapponese: Test dei Livelli Critici

Il dollaro ha raggiunto quasi 150 yen, il livello più alto dal picco del 1° agosto a 150,90. Per la seconda sessione consecutiva, la coppia USD/JPY ha chiuso sopra la media mobile a 200 giorni (~148,50), evento che non si verificava da sette mesi. L’inflazione di Tokyo a settembre ha sorpreso rimanendo stabile al 2,5%, dopo tre mesi di cali consecutivi. Il mercato degli swap prezza ora una probabilità di rialzo dei tassi BOJ entro fine anno poco sotto l’80%, il livello più alto da fine luglio.

Sterlina Britannica in Difficoltà

La sterlina ha esteso il suo declino fino a 1,3325 dollari, superando il ritracciamento del 61,8% del rally iniziato ad agosto e segnando un nuovo minimo mensile. Senza un forte recupero oggi, registrerà la seconda perdita settimanale consecutiva, con un calo dello 0,80% che rappresenterebbe il peggiore degli ultimi due mesi.

Dollaro Canadese e Australiano: Pressioni Divergenti

Il dollaro canadese ha mostrato la migliore performance nel G10, limitando le perdite allo 0,35%. Il greenback ha raggiunto un nuovo massimo mensile vicino a 1,3950 CAD, con la media mobile a 200 giorni che si trova intorno a 1,40, livello che non viene superato in chiusura da inizio aprile. Il dollaro australiano continua il sell-off iniziato la scorsa settimana, estendendo le perdite fino a 0,6525, raggiungendo il ritracciamento del 61,8% del rally di metà agosto. Il prossimo target immediato si colloca nell’area 0,6480-0,6500.

Peso Messicano: Taglio dei Tassi Come Previsto

La banca centrale messicana ha tagliato i tassi di 25 punti base, portando il tasso overnight al 7,50%. Il dollaro aveva raggiunto quasi 18,5650 pesos prima dell’annuncio, per poi ripiegare sotto 18,50 in chiusura. I dati commerciali di agosto mostreranno probabilmente un miglioramento rispetto al deficit medio mensile di 1,734 miliardi di dollari registrato nei primi sette mesi del 2025. Le esportazioni messicane sono cresciute del 4,2% da inizio anno, mentre le importazioni sono aumentate del 2%.

Prospettive di Breve Termine

L’attenzione si concentra ora sui dati USA di reddito personale e consumi, con aspettative di crescita rispettivamente dello 0,3% e 0,5%. Tuttavia, l’aumento nominale dei consumi riflette principalmente prezzi più alti, con la spesa reale che non mostra crescita quest’anno. Un possibile shutdown del governo federale la prossima settimana potrebbe interrompere il flusso di dati economici, incluso il rapporto sull’occupazione previsto per venerdì prossimo, con potenziali ripercussioni sui rendimenti USA e sul dollaro.

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