Il Dollaro Americano Sotto Pressione su Tutti i Fronti
Il biglietto verde sta attraversando una fase di marcata debolezza, estendendo le perdite registrate nella seduta precedente contro quasi tutte le valute del G10. La pressione ribassista si manifesta anche nei confronti delle divise emergenti, con le sole eccezioni della lira turca e del rublo russo che resistono al trend. Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve stanno alimentando la debolezza del dollaro. Circolano voci su un possibile taglio di 50 punti base già dal prossimo meeting, ipotesi supportata anche dalle dichiarazioni del Segretario al Tesoro Bessent che ha suggerito come tale mossa potrebbe essere appropriata. I futures sui Fed funds scontano attualmente quasi 25 punti base di riduzione, mentre alcune posizioni nel mercato delle opzioni suggeriscono che gli operatori stiano prezzando una piccola probabilità di un intervento più aggressivo.
Rendimenti dei Treasury in Calo
I tassi statunitensi mostrano un andamento più morbido. Il rendimento del Treasury a due anni è sceso di 2-4 punti base attestandosi al 3,70%, senza però violare i minimi della seduta precedente o quelli del 1° agosto (circa 3,65%). Il decennale si posiziona intorno al 4,25%, con il minimo di ieri leggermente sotto il 4,24% e quello del 1° agosto più vicino al 4,18%.
Rally Globale dei Mercati Azionari
Dopo i nuovi massimi storici registrati ieri da S&P 500 e Nasdaq, i mercati azionari globali sono stati trascinati al rialzo. Quasi tutte le piazze dell’Asia-Pacifico hanno chiuso in territorio positivo, con le notevoli eccezioni di Australia e Filippine. L’Hang Seng e l’indice delle società cinesi continentali quotate a Hong Kong hanno guidato l’avanzata con un balzo del 2,6%. In Europa, lo Stoxx 600 guadagna quasi lo 0,5% nelle contrattazioni di metà mattinata, mentre i rendimenti dei benchmark decennali europei sono crollati di 4-6 punti base. I futures sugli indici americani mostrano un andamento solido.
Oro e Petrolio: Movimenti Divergenti
La debolezza del dollaro e il calo dei rendimenti hanno sostenuto l’oro, che estende il recupero fino a circa 3.366 dollari dopo aver toccato un minimo di sette giorni a 3.331 dollari. Il WTI di settembre, invece, ha chiuso sui minimi ieri ed è scivolato oggi a 62,55 dollari, segnando un nuovo minimo bimestrale.
Analisi delle Principali Coppie Valutarie
EUR/USD: L’Euro Sfonda Quota 1,17
L’euro ha registrato il primo rialzo in tre giorni dopo che i dati CPI statunitensi sono stati interpretati come sufficientemente benigni da permettere alla Fed di concentrarsi sui rischi al ribasso del mercato del lavoro. La moneta unica ha raggiunto quasi 1,17 dollari, dopo essere scivolata leggermente sotto 1,16 all’inizio della sessione. Gli acquisti di follow-through odierni hanno spinto l’euro fino a 1,1730 dollari. Parte della domanda potrebbe essere correlata ai quasi 5,2 miliardi di euro di opzioni con strike a 1,17 dollari in scadenza oggi e domani. La trendline che collega i massimi di luglio si trova vicino a 1,1755 dollari, mentre i massimi di fine luglio erano nell’area 1,1780-90.
USD/JPY: Lo Yen Guadagna Terreno
Il dollaro aveva raggiunto un massimo di sette giorni contro lo yen ieri, superando brevemente quota 148,50 prima dei dati CPI. L’area di 148,75 yen corrisponde al ritracciamento del 50% delle perdite del dollaro dal massimo del 1° agosto (circa 150,90 yen). In una sessione caratterizzata da alta volatilità, il biglietto verde ha invertito la rotta fissando il minimo di sessione vicino a 147,60 yen poco dopo la chiusura dei mercati europei. Le perdite si sono estese oggi fino a quasi 147,15 yen. Il dollaro aveva formato un supporto la scorsa settimana nell’area 146,60-70 yen, che potrebbe rappresentare la prossima zona di sostegno.
GBP/USD: Sterling in Forte Ascesa
La sterlina ha esteso il suo avanzamento ieri fino a quasi 1,3525 dollari dopo i dati CPI americani. La valuta britannica era già solida prima dei dati USA, sostenuta dai migliori del previsto dati sull’occupazione nel Regno Unito e dal rialzo dei tassi britannici. Sterling ha superato decisamente la trendline ribassista che collega i due massimi di luglio (circa 1,3440 dollari) e si è attestata sopra il ritracciamento del 50% delle perdite dal 1° luglio al 1° agosto, trovato vicino a 1,3465 dollari. Gli acquisti di follow-through oggi hanno spinto la sterlina sopra il successivo target di ritracciamento (61,8%) vicino a 1,3540 dollari, avvicinandosi al massimo di fine luglio intorno a 1,3585 dollari.
USD/CNH: Il Renminbi Si Rafforza
Il dollaro è rimasto sotto quota 7,20 yuan offshore ieri, livello che non viene superato dal 1° agosto. Il biglietto verde è stato venduto fino a circa 7,1775 yuan oggi. La PBOC ha abbassato il fixing del dollaro oggi (7,1350 yuan contro 7,1418 ieri), dopo averlo alzato per le tre sessioni precedenti. Un dato interessante emerge dalle importazioni USA di terre rare dalla Cina: 353 tonnellate a giugno, in aumento dalle 46 tonnellate di maggio, ma ancora inferiori ai livelli pre-controlli all’export lanciati da Pechino ad aprile. Questo evidenzia come sia più facile per la Cina sostituire la domanda USA che per gli Stati Uniti trovare alternative alle terre rare cinesi.
Dollaro Australiano e Canadese: Dinamiche Contrastanti
L’AUD/USD si è ripreso dal taglio dovish della RBA di ieri, inizialmente sceso a quasi 0,6480 dollari. Il recupero ha portato la valuta australiana a testare i massimi della scorsa settimana (circa 0,6540 dollari), con gli acquisti di follow-through oggi che hanno esteso i guadagni fino a quasi 0,6565 dollari. Il dollaro canadese mostra invece maggiore resilienza. USD/CAD aveva superato quota 1,38 prima dei dati CPI USA, ma è stato venduto fino ai minimi di sessione vicino a 1,3755. Il supporto tecnico importante è visto nell’area 1,3725-35, che ospita i minimi della scorsa settimana e opzioni per 555 milioni di dollari in scadenza oggi.
Peso Messicano ai Massimi dell’Anno
Il peso messicano continua la sua impressionante performance, con USD/MXN che ha registrato un nuovo minimo annuale vicino a 18,51. Una rottura di quota 18,50 potrebbe aprire la strada verso l’obiettivo successivo intorno a 18,40. Anche il real brasiliano mostra forza, con il dollaro venduto sotto quota 5,40 per la prima volta da settembre scorso, chiudendo vicino ai minimi di sessione a 5,3890 real. I dati sull’inflazione brasiliana di luglio, leggermente più deboli del previsto al 5,23%, supportano ulteriormente la valuta.