Il Dollar Index accelera con Powell che ridimensiona le attese di allentamento monetario
Il Dollar Index (DXY) ha registrato un forte rialzo mercoledì, guadagnando lo 0,52% e portandosi a 97,745, avvicinandosi alla resistenza chiave rappresentata dalla media mobile a 50 giorni (98,029) e dal livello di ritracciamento del 50% (98,238). Questi indicatori tecnici rappresentano ora ostacoli immediati prima che il DXY possa sfidare i doppi massimi a 98,635 e 98,834. Il supporto più vicino si trova a 97,199. Alle 15:15 GMT, il DXY scambiava a 97,841, in rialzo di 0,626 punti o +0,64%.
La posizione della Federal Reserve sostiene il biglietto verde
Il dollaro ha trovato rinnovata forza dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito un approccio prudente sui futuri tagli dei tassi, segnalando che i responsabili della politica monetaria rimangono preoccupati per l’inflazione nonostante la debolezza del mercato del lavoro. Sebbene i mercati stiano ancora scontando due ulteriori riduzioni di 25 punti base entro fine anno, le dichiarazioni di Powell hanno limitato le aspettative dovish. Il presidente ha avvertito che un allentamento prematuro potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche, mentre una stretta eccessiva rischierebbe di danneggiare l’occupazione – sottolineando il percorso della Fed basato sui dati economici. I suoi commenti si sono allineati con il messaggio precedente della Fed, smorzando le speranze del mercato per un cambio di politica aggressivo. Nel frattempo, i prossimi dati economici statunitensi – in particolare il dato PCE sull’inflazione di venerdì – dovrebbero essere determinanti per la direzione del DXY. Una lettura mensile più debole del previsto dello 0,2% potrebbe consolidare le aspettative per ulteriori tagli dei tassi, secondo lo stratega di ING Francesco Pesole.
Dati tedeschi deludenti e euro debole rafforzano il dollaro
L’euro è sceso dello 0,5% a 1,1751 dollari dopo un’indagine Ifo sul clima aziendale in Germania inferiore alle attese, scivolata a 87,7 da 88,9. I dati negativi hanno amplificato le preoccupazioni sulla fragilità economica dell’Eurozona, aumentando la domanda degli investitori per il dollaro come bene rifugio. Anche la sterlina è scivolata dello 0,4% a 1,3467 dollari, mantenendosi tuttavia relativamente stabile contro l’euro.
I rendimenti dei Treasury salgono in attesa dei dati sull’inflazione
I rendimenti dei Treasury USA sono saliti leggermente, con il decennale al 4,129% e il biennale al 3,592%, mentre i trader si posizionano in vista del rapporto PCE di venerdì e della revisione del PIL di giovedì. Un dato sulle vendite di nuove case più forte del previsto a 800.000 unità ha contribuito al sentiment rialzista sui rendimenti. Tuttavia, le preoccupazioni per un possibile shutdown del governo USA la prossima settimana incombono ancora, aumentando i rischi di volatilità.
Prospettive di mercato: cluster di resistenze prima dei dati PCE
Il DXY affronta ora una zona di resistenza chiave tra la media mobile a 50 giorni a 98,029 e il livello di ritracciamento del 50% a 98,238. Una rottura sopra quest’area potrebbe esporre i doppi massimi a 98,635 e 98,834. Con i trader in attesa del rilascio dell’inflazione PCE di venerdì, un dato debole potrebbe rafforzare le aspettative per due tagli dei tassi e frenare lo slancio al rialzo. Per ora, la cautela hawkish di Powell e i deboli dati dell’Eurozona supportano una prospettiva cautamente rialzista per il dollaro statunitense.