Un consorzio bancario europeo sfida l’egemonia americana nel mercato delle stablecoin
Un gruppo di importanti istituti finanziari europei ha annunciato il lancio di una nuova stablecoin denominata in euro per la seconda metà del 2025. L’iniziativa, che vede coinvolte UniCredit, ING, Banca Sella, KBC, Danske Bank, Dekabank, SEB, CaixaBank e Raiffeisen, rappresenta una risposta diretta al dominio statunitense in questo settore in rapida crescita. Il progetto mira ad attrarre gli investitori europei tradizionalmente scettici verso le criptovalute, offrendo loro uno strumento digitale più familiare e regolamentato. La nuova stablecoin sarà gestita da una società con sede nei Paesi Bassi e opererà sotto la supervisione della Banca Centrale Olandese.
Il dominio americano nel mercato globale delle stablecoin
Attualmente, le stablecoin denominate in dollari USA controllano circa il 99% del mercato globale, con una capitalizzazione totale di 292 miliardi di dollari. In confronto, le stablecoin in euro rappresentano appena 500 milioni di euro, evidenziando un enorme divario che le banche europee intendono colmare. Tether (USDT) guida il mercato con una capitalizzazione di mercato superiore a 172 miliardi di dollari, seguita da USDC di Circle con circa 74 miliardi. Questa disparità riflette non solo la dominanza del dollaro nel commercio internazionale, ma anche il vantaggio competitivo degli Stati Uniti nell’innovazione finanziaria digitale.
Vantaggi competitivi delle stablecoin per i pagamenti internazionali
Floris Lugt, responsabile degli asset digitali presso ING e rappresentante dell’iniziativa, ha sottolineato i benefici chiave della nuova stablecoin europea: – Operatività continua 24/7 per transazioni globali istantanee – Costi di transazione significativamente ridotti rispetto ai sistemi tradizionali – Maggiore trasparenza nelle operazioni finanziarie – Programmabilità per soluzioni di pagamento peer-to-peer avanzate
Prospettive di crescita e impatto sul mercato europeo
Secondo un recente rapporto di Citi, il volume totale di emissione delle stablecoin potrebbe raggiungere 1,9 trilioni di dollari entro il 2030 nello scenario base, con una proiezione ottimistica che arriva fino a 4 trilioni. Questo rappresenta un’opportunità significativa per l’Europa di ritagliarsi una quota importante in un mercato in espansione. Nic Puckrin, analista crypto e co-fondatore di The Coin Bureau, evidenzia come il mercato delle stablecoin non denominate in dollari sia “maturo per essere conquistato”. Nonostante tentativi precedenti come EURC di Circle, nessuna stablecoin in euro ha finora ottenuto un’adozione significativa.
Il ruolo della regolamentazione MiCAR nell’adozione istituzionale
La nuova stablecoin opererà sotto il framework regolamentare MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) dell’Unione Europea, un fattore che potrebbe risultare decisivo per attrarre investitori istituzionali e retail più conservatori. La supervisione bancaria diretta offre un livello di sicurezza e conformità che manca a molte alternative esistenti. Tuttavia, questa maggiore regolamentazione presenta anche delle sfide. Gli appassionati di criptovalute più puristi e i sostenitori della privacy potrebbero vedere la supervisione bancaria come un allontanamento dai principi fondamentali della decentralizzazione.
Implicazioni per l’euro digitale e la sovranità monetaria europea
L’iniziativa delle banche private potrebbe accelerare i piani della Banca Centrale Europea per il lancio dell’euro digitale, attualmente previsto non prima del 2029. Jürgen Schaaf, consulente per le infrastrutture di mercato e i pagamenti presso la BCE, ha avvertito che il dominio delle stablecoin in dollari potrebbe indebolire il controllo della banca centrale sulle condizioni monetarie nella regione. La pressione competitiva si è intensificata con il supporto dell’amministrazione Trump alle criptovalute negli Stati Uniti e l’approvazione del GENIUS Act, che ha legittimato ulteriormente le stablecoin americane. Molte banche statunitensi stanno già sviluppando le proprie versioni, aumentando l’urgenza per l’Europa di rispondere.
Una nuova era per i pagamenti digitali europei
Il lancio di questa stablecoin bancaria rappresenta più di una semplice innovazione tecnologica: è una mossa strategica per garantire l’autonomia dei pagamenti digitali europei in un mondo sempre più dominato dalle soluzioni americane. Con il Regno Unito che prepara la propria legislazione sulle criptovalute e la BCE che accelera i suoi sforzi per l’euro digitale, il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta per il panorama finanziario digitale europeo. Le banche europee stanno chiaramente riconoscendo che il futuro dei pagamenti è digitale e che rimanere indietro significherebbe cedere quote di mercato e profitti significativi ai concorrenti americani. La sfida ora sarà bilanciare l’innovazione con la regolamentazione, mantenendo al contempo la fiducia degli investitori europei tradizionalmente cauti verso le criptovalute.