Alle 14:30 di un venerdì qualsiasi, i grafici di tutto il mondo sembrano impazzire. Una candela sull’EUR/USD percorre 60 pips in tre secondi, gli spread si allargano a dismisura e i forum si riempiono di screenshot di guadagni stellari o di conti azzerati. Benvenuti nel mondo del trading sulle notizie (o News Trading), una delle pratiche più adrenaliniche e controverse dei mercati finanziari.
Molti educatori finanziari e broker sconsigliano vivamente ai principianti di operare durante i rilasci macroeconomici ad alto impatto, etichettando questa pratica come puro gioco d’azzardo. Dall’altra parte, ci sono trader professionisti che costruiscono l’intera performance mensile proprio sulla volatilità esplosiva generata da questi eventi.
Dove sta la verità? È possibile trasformare l’interpretazione di un dato economico in una strategia ricorrente e, soprattutto, affidabile?
In questo articolo non ci limiteremo a dire “fai attenzione”. Analizzeremo tecnicamente cosa succede nel “libro degli ordini” (Order Book) durante una news, perché la vostra piattaforma potrebbe tradirvi proprio nel momento decisivo e quali sono le strategie operative (come lo Straddle o il Fade) che permettono di cavalcare l’onda senza esserne travolti. Scopriremo se il trading sulle notizie può essere una componente stabile del vostro arsenale o se deve rimanere un’eccezione.
Capire il Backstage delle Notizie
Per capire se fare trading sulle notizie sia una pratica affidabile, bisogna prima comprendere cosa accade “dietro le quinte” del vostro broker nel momento in cui viene rilasciato un dato importante, come i Non-Farm Payrolls (NFP) o l’indice dei prezzi al consumo (CPI) americano.
Il problema principale non è analitico, ma tecnico e di liquidità. Un istante prima della notizia, i fornitori di liquidità (le grandi banche interbancarie) rimuovono i loro ordini dal mercato per proteggersi dall’incertezza. Questo crea dei “vuoti” nel book di negoziazione. Quando il dato esce, una massa enorme di ordini retail e algoritmici si riversa sul mercato contemporaneamente. Il risultato?
Allargamento dello spread. La differenza tra prezzo Bid e Ask può passare da 1 pip a 10 o 20 pips in una frazione di secondo. Se entrate a mercato in quel momento, partite già con una perdita latente significativa.
Slippage. Voi cliccate “Compra” a 1,1050, ma l’ordine viene eseguito a 1,1065. Quei 15 pips di differenza non sono una truffa del broker, ma la mancanza di controparte al prezzo richiesto.
Quindi, la pratica è affidabile? La risposta è: dipende dalla vostra infrastruttura e gestione del rischio. Se pensate di fare scalping sulle notizie con stop loss stretti (es. 5 pips), la risposta è no: verrete quasi certamente “buttati fuori” dal mercato a causa dello spread prima ancora che il prezzo vada nella vostra direzione.
L’affidabilità nel trading sulle notizie non deriva dal prevedere se il dato sarà positivo o negativo (spesso il mercato reagisce in modo opposto alla logica fondamentale), ma dalla capacità di gestire l’esecuzione dell’ordine in un ambiente a bassa liquidità e alta volatilità.
Le Strategie Operative
Esistono due scuole di pensiero principali per approcciare le notizie macroeconomiche. La scelta tra le due determina il vostro profilo di rischio.
La Strategia Straddle
Questa tecnica ignora il risultato del dato economico e punta tutto sulla volatilità. L’idea è che, indipendentemente dalla direzione, il prezzo si muoverà con forza.
Come funziona? Pochi minuti prima del rilascio (es. alle 14:25 per una notizia delle 14:30), il trader individua il range di prezzo in cui l’asset sta oscillando. Posiziona due ordini pendenti: un Buy Stop sopra il massimo del range e un Sell Stop sotto il minimo.
Il vantaggio principale è che non dovete necessariamente indovinare la direzione. Se la notizia fa esplodere il prezzo al rialzo, il vostro Buy Stop viene attivato e siete a mercato.
Ma esiste un rischio: la “falsa rottura”. La volatilità iniziale potrebbe far scattare il Buy Stop, poi il prezzo inverte violentemente colpendo lo Stop Loss e attivando il Sell Stop, per poi invertire di nuovo. Per mitigare questo rischio, si utilizzano ordini OCO (One Cancels the Other): se parte un ordine, l’altro viene cancellato automaticamente.
La Strategia “Wait and Fade”
Questa è la via preferita dai trader istituzionali e risulta spesso più affidabile per il trader retail.
Non si fa nulla al momento del rilascio. Si lascia sfogare la prima ondata di volatilità irrazionale (i primi 5-15 minuti). Successivamente, si analizza se il movimento iniziale è stato esagerato rispetto al dato reale.
Se il prezzo è schizzato verso l’alto su una notizia solo “mediocre”, è probabile che ci sia un ritracciamento (Fade) per chiudere le posizioni speculative. Si entra quindi a mercato quando la volatilità si normalizza e gli spread rientrano, puntando a un ritorno verso il prezzo pre-notizia o su livelli tecnici chiave.
Questa seconda strategia è tecnicamente più sicura: si evita lo slippage brutale dei primi secondi e si opera con spread normali, basando la decisione su come il mercato ha già reagito, non su come potrebbe reagire.
Su Quali Notizie Tradare?
Non tutte le notizie valgono il rischio. Un errore comune è tentare di fare trading sulle notizie minori, dove la volatilità non è sufficiente a coprire i costi di transazione. Per rendere questa pratica sostenibile, dovete diventare cecchini del calendario economico, concentrandovi solo sugli eventi “Tier 1”, quelli che generano alta volatilità. Ovvero:
- Dati sull’inflazione (CPI e PCE). Attualmente sono il motore principale dei mercati. Ogni decimale di differenza rispetto alle attese cambia le probabilità delle mosse delle Banche Centrali. Sono gli eventi che generano i trend più puliti e duraturi intraday.
- Decisioni sui tassi di interesse (BCE, FED, BOE). Qui l’attenzione non è solo sul numero (tasso alzato o invariato), ma sulla conferenza stampa successiva. Spesso il mercato si muove poco sul dato e esplode 30 minuti dopo, quando il governatore parla. Consiglio: non tradate il comunicato, tradate le parole della conferenza stampa.
- Non-Farm Payrolls (NFP): Il classico appuntamento del primo venerdì del mese. Rimane il re della volatilità per il dollaro USA, ma attenzione: spesso genera movimenti “sporchi” e pieni di false partenze.