La volatilità è un problema per tutti i trader. Mina la fiducia nel mercato e compromette l’efficacia delle analisi. Per fortuna, esistono approcci strategici che permettono di affrontare la volatilità in modo tutto sommato sereno. Uno di questi è il laddering. Ne parliamo qui.
Cos’è il laddering
Il laddering è una tecnica di gestione delle posizioni che consiste nel suddividere un ordine unico in più ordini parziali, distribuiti a diversi livelli di prezzo.
Il termine deriva dal verbo inglese to ladder, che significa “scaglionare a gradini”: l’idea è infatti quella di costruire una sorta di scala di entrate o di uscite, in modo che l’azione di trading si adatti progressivamente al movimento del mercato.
In pratica, invece di entrare in una posizione completa in un solo punto, il trader imposta più ordini distribuiti a intervalli regolari o strategici.
L’obiettivo è ottenere un prezzo medio più favorevole e ridurre il rischio legato al timing.
Lo stesso principio può essere applicato alle uscite: si possono chiudere parti della posizione a diversi livelli di profitto, assicurandosi guadagni parziali e lasciando spazio a ulteriori sviluppi del trend.
Ma ecco un esempio. Supponiamo che un trader voglia entrare long su EUR/USD perché ritiene che il prezzo, attualmente a 1,0800, salirà nei prossimi giorni. Invece di acquistare l’intera posizione a quel livello, può impostare tre ordini di acquisto: il primo a 1,0800, il secondo a 1,0780 e il terzo a 1,0760.
Se il prezzo scende temporaneamente prima di risalire, l’operatore entra progressivamente a prezzi migliori, migliorando il proprio prezzo medio di carico.
Allo stesso modo, in fase di take profit, il trader può impostare uscite scaglionate: chiudere un terzo della posizione a 1,0850, un altro terzo a 1,0880 e il resto a 1,0900. In questo modo, anche se il prezzo non raggiunge il target più ambizioso, una parte del profitto viene comunque assicurata.
Il laddering è dunque una forma di gestione dinamica dell’entrata o dell’uscita. Non serve a prevedere il mercato, ma a rispondere con metodo ai suoi movimenti, distribuendo il rischio e la possibilità di guadagno lungo un intervallo di prezzo.
I vantaggi del laddering
Come ogni strategia di gestione del rischio, il laddering non elimina la volatilità, anche perché sarebbe impossibile, ma la rende più gestibile. Nello specifico garantisce…
- Riduzione del rischio di timing. Nessuno può sapere con certezza qual è il punto esatto di inversione o continuazione di un trend. In questo scenario, il laddering, che come ampiamente specificato prevede ingressi e uscite scaglionate, consente di ridurre l’effetto dell’errore di tempismo, distribuendo l’esposizione nel tempo.
- Prezzo medio più efficiente. Con ordini progressivi, il prezzo medio di carico o di uscita tende ad avvicinarsi al valore reale di equilibrio del mercato, riducendo la probabilità di subire un’entrata “estrema” o una chiusura prematura.
- Mitigazione dell’impatto emotivo. La suddivisione dell’operazione in più fasi riduce la pressione psicologica. Il trader non deve decidere “tutto o niente”, ma gestire micro-decisioni più sostenibili e meno soggette a stress.
- Gestione dinamica del rischio. Con il laddering, la dimensione della posizione cresce o diminuisce in modo controllato. Questo consente di adattarsi alla volatilità, aumentando l’esposizione in punti strategici o alleggerendola progressivamente quando il mercato diventa incerto.
- Possibilità di ottimizzare la leva. Entrando con piccoli lotti distribuiti, si può calibrare meglio la leva finanziaria, evitando di saturare la capacità operativa in un solo punto del grafico.
- Migliore protezione in mercati laterali. Nei periodi di consolidamento, dove i movimenti sono erratici, il laddering permette di evitare che una singola entrata venga colpita da falsi breakout o spike momentanei.
- Compatibilità con qualsiasi timeframe. La tecnica si adatta sia al trading intraday che a quello di lungo periodo. Un investitore può applicarla anche per costruire posizioni graduali su strumenti più stabili, come gli ETF o le obbligazioni.
- Compatibilità con la gestione automatizzata. Molti algoritmi di trading incorporano meccaniche di laddering per ottimizzare la distribuzione degli ordini, soprattutto nei mercati con elevata volatilità intraday.
Gli svantaggi del laddering
Come ogni metodo di gestione operativa che si rispetti, anche il laddering presenta limiti e potenziali criticità. Non è una strategia adatta a tutte le condizioni di mercato e richiede disciplina nell’applicazione, oltre a una chiara definizione dei livelli operativi.
- Riduzione del potenziale di profitto immediato. Entrando in modo frazionato, il trader potrebbe perdere parte del movimento iniziale se il prezzo parte subito nella direzione prevista senza offrire i livelli inferiori programmati.
- Complessità nella gestione degli ordini. Molte piattaforme consentono la gestione automatizzata del laddering, ma in modalità manuale richiede attenzione e precisione.
- Maggiore esposizione ai costi di transazione. Più ordini significa più commissioni o spread pagati. Questo aspetto diventa rilevante soprattutto nei conti con costi fissi elevati o con volumi ridotti.
- Difficoltà di calcolo del rischio complessivo. A differenza di una singola operazione, la somma di più ordini aperti progressivamente può generare un’esposizione più alta del previsto se non viene monitorata correttamente.
- Rischio di overtrading. La possibilità di “scalare” continuamente la posizione può indurre a operare troppo spesso. Ciò potrebbe compromettere la coerenza del piano strategico.
