Come può una valuta rafforzarsi proprio mentre la banca centrale abbassa i tassi? Non dovrebbe essere il contrario?
Se lo chiede chi opera con il franco svizzero. La valuta elvetica, ancora una volta, sfugge alle regole più intuitive della finanza e dimostra una forza inattesa, anche in un contesto di politica monetaria espansiva.
Ne parliamo qui. Analizzeremo gli ultimi movimenti del franco e li esamineremo alla luce delle mosse della banca centrale svizzera. Infine, risponderemo alla domanda: il franco svizzero, in virtù di tutto ciò, può essere considerato un bene rifugio?
I fondamentali del franco svizzero
Prima di rispondere alla domanda, è fondamentale comprendere le basi economiche e finanziarie di questa valuta, i suoi fondamentali. Infatti, la forza o la debolezza di una valuta non dipendono solo dai tassi di interesse, ma anche da un insieme di fattori strutturali.
Ecco i principali fondamentali che rendono il franco svizzero quello che è: una delle valute più stabili e apprezzate al mondo.
- Stabilità politica e neutralità. La Svizzera gode di una lunga tradizione di stabilità interna e di neutralità internazionale. Questo fa del paese un porto sicuro in tempi di crisi geopolitica o economica. Gli investitori sanno che i capitali custoditi in Svizzera sono al riparo da conflitti o da decisioni politiche imprevedibili. Ciò, chiaramente, impatta sulla valuta, che è un po’ l’immagine della forza di un paese.
- Forza del sistema bancario. Il sistema bancario svizzero è solido, altamente regolamentato e orientato alla riservatezza e alla prudenza. La fiducia nelle istituzioni finanziarie elvetiche attira investitori da tutto il mondo, in particolare nei momenti di incertezza globale.
- Avanzo delle partite correnti. La Svizzera esporta più di quanto importa, soprattutto nel settore farmaceutico, degli strumenti di precisione e dei servizi finanziari. Questo surplus commerciale garantisce una domanda costante di franco svizzero, sostenendone il valore.
- Bassa inflazione strutturale. La Svizzera è da sempre un paese con inflazione contenuta. Questa caratteristica preserva il potere d’acquisto del franco nel tempo e rende la valuta più attrattiva rispetto a quelle soggette a erosione monetaria.
Questi elementi contribuiscono a creare una sorta di scudo naturale per la valuta elvetica, capace di difenderne il valore anche in condizioni apparentemente sfavorevoli.
Cos’è accaduto col franco svizzero
Nel primo semestre del 2025, la Banca Nazionale Svizzera (SNB) ha effettuato un taglio dei tassi di interesse, portando il tasso guida da 1,50% a 1,25% a marzo, e successivamente a 1,00% a giugno. Una mossa non banale, che ha attirato l’attenzione degli operatori finanziari per due motivi:
- La Svizzera è stata la prima grande economia avanzata a tagliare i tassi
- La BCE e la Fed in quel periodo manifestavano grande prudenza (e in realtà la manifestano tutt’ora). Dunque, la SNB ha agito d’anticipo.
Il taglio non è stato fatto per stimolare l’economia in crisi, ma per contrastare un’inflazione troppo bassa, addirittura prossima allo zero. La SNB ha agito in modo preventivo per evitare uno scenario deflattivo, e per mantenere un minimo di competitività alle esportazioni.
In teoria, abbassare i tassi dovrebbe ridurre la forza di una valuta: i capitali si spostano verso paesi dove i rendimenti sono più alti. In pratica, però, non è andata così.
Le ragioni di un franco svizzero sempre più forte
Nonostante i tagli della SNB, il franco svizzero ha continuato a rafforzarsi, sorprendendo molti analisti. Il cambio EUR/CHF è sceso sotto quota 0,95, mentre il dollaro ha faticato a superare quota 0,90 CHF. Ma come si spiega questo fenomeno? Ecco qualche possibile spiegazione.
- La forza relativa dell’economia svizzera. Anche con tassi più bassi, l’economia elvetica continua a mostrare indicatori solidi: disoccupazione bassa, settore export in salute, bilancio pubblico in equilibrio. I valori strutturali superano sempre i valori contingenti.
- Differenziale di inflazione. Se da un lato i tassi svizzeri sono scesi, dall’altro l’inflazione in Svizzera è molto più bassa rispetto ad altri paesi occidentali. Questo significa che il rendimento reale degli asset svizzeri (cioè al netto dell’inflazione) è spesso più alto rispetto ad altri paesi, pur con tassi nominali inferiori.
- Afflusso di capitali per motivi geopolitici. Le tensioni in Ucraina e nel Mar Cinese Meridionale, così come l’instabilità di alcune economie emergenti, hanno spinto molti investitori istituzionali a cercare un rifugio sicuro. Il franco svizzero, ancora una volta, è stato tra i primi a beneficiarne.
- Aspettative di tagli altrui. Il fatto che la SNB abbia tagliato per prima ha spostato l’attenzione: i mercati hanno cominciato a scontare prossimi tagli anche da parte di BCE e Fed, riducendo così l’attrattività relativa delle altre valute. Risultato? CHF, pur con tassi inferiori, resta competitivo.
- Effetto bene rifugio automatico. Esiste un meccanismo di tipo auto-alimentante. Nei momenti di incertezza, molti fondi comprano franco svizzero per default, indipendentemente dalle decisioni della SNB. Questo effetto psicologico detiene ancora un grande peso nel 2025.