Uno degli errori più comuni dei trader alle prime armi è guardare solo un grafico, un solo timeframe, e decidere lì tutto: direzione, ingresso, stop loss, target. In questo modo, però, si rischia di “perdere il quadro generale” e di entrare contro un trend più ampio senza nemmeno accorgersene.
L’analisi multi-timeframe nasce proprio per evitare questo problema: si basa sull’idea che il mercato vada letto su più orizzonti temporali, dal più ampio al più operativo, in modo da avere sempre chiaro il contesto in cui si sta muovendo il prezzo.
All’interno di questo approccio, molti trader utilizzano una regola semplice ma molto efficace per collegare fra loro i diversi timeframe e non farsi confusione: la cosiddetta “regola del fattore 4“.
Ne parliamo qui. Vedremo cos’è l’analisi multi-timeframe, perché è utile, in cosa consiste questa regola e come applicarla in pratica per migliorare la qualità delle entrate.
Che Cos’è l’Analisi Multi-Timeframe e Perché È Fondamentale
L’analisi multi-timeframe consiste nel leggere lo stesso mercato su più orizzonti temporali, ad esempio giornaliero (D1), a 4 ore (H4) e a 1 ora (H1), prima di prendere una decisione operativa.
L’idea di base è questa:
- il timeframe più alto mostra il contesto generale e il trend di fondo;
- il timeframe intermedio ti aiuta a definire l’area in cui cercare il setup;
- il timeframe operativo ti indica il momento concreto di entrata.
Perché è importante? Semplice:
- Evita di tradare contro il trend principale. Se guardi solo un grafico a 15 minuti, potresti vedere un rialzo e decidere di comprare, ma magari sul giornaliero il mercato è in pieno trend ribassista e quella che tu percepisci come “inversione” è solo un rimbalzo temporaneo. L’analisi multi-timeframe ti aiuta a non andare “contromano”.
- Migliora il rapporto rischio/rendimento. Capendo dove ti trovi rispetto ai livelli chiave (supporti, resistenze, massimi e minimi importanti) sul timeframe più alto, puoi scegliere punti di ingresso più sensati sul timeframe operativo, con stop loss più logici e target più realistici.
- Riduce il rumore. I timeframe bassi sono pieni di rumore: piccoli movimenti senza una reale direzione. Guardare anche timeframe più alti ti permette di filtrare questi movimenti e concentrarti solo sui segnali che si muovono nella stessa direzione del trend principale.
L’analisi multi-timeframe, però, funziona davvero solo se i timeframe sono scelti con criterio. Ed è qui che entra in gioco la regola del fattore 4.
La Regola del Fattore 4: Come Scegliere i Timeframe in Modo Coerente
La regola del fattore 4 è una linea guida pratica per scegliere i timeframe in modo che siano coerenti tra loro.
In sintesi, ogni timeframe che usi dovrebbe essere circa 4–5 volte più grande (o più piccolo) del precedente.
Non si tratta di una legge rigida, ma di una proporzione utile per evitare salti eccessivi o, al contrario, timeframe troppo vicini che non aggiungono informazioni.
Ecco alcuni esempi tipici, divisi per categoria.
Per uno swing trader:
- Timeframe di contesto: settimanale (W1)
- Timeframe di setup: giornaliero (D1)
- Timeframe di entrata: 4 ore (H4)
Passi da W1 a D1 (fattore di circa 5) e da D1 a H4 (fattore di circa 6).
Per un intraday strutturato:
- Timeframe di contesto: 4 ore (H4)
- Timeframe di setup: 1 ora (H1)
- Timeframe di entrata: 15 minuti (M15)
Da H4 a H1 c’è un rapporto 4:1, da H1 a M15 di nuovo circa 4:1.
Per uno scalper:
- Timeframe di contesto: 1 ora (H1)
- Timeframe di setup: 15 minuti (M15)
- Timeframe di entrata: 5 minuti (M5)
Questo schema ti permette di:
- Avere un quadro chiaro sul timeframe più alto;
- Raffinare l’analisi sul timeframe intermedio;
- Agire in modo preciso sul timeframe più basso.
La regola del fattore 4 dà quindi una struttura: tre livelli, ben separati, che comunicano fra loro in modo logico.
Come Applicare la Regola del Fattore 4 nella Pratica Operativa
Vediamo ora come utilizzare concretamente questa regola in una routine di trading. Immaginiamo un trader che fa operazioni di breve periodo, con un orizzonte da qualche ora a qualche giorno. Sceglierà, per esempio:
- H4 come timeframe di contesto;
- H1 come timeframe di setup;
- M15 come timeframe di entrata.
Analisi del Contesto sul Timeframe Più Alto
Sul grafico a 4 ore il tuo obiettivo non è entrare, ma capire:
- La direzione di fondo (rialzista, ribassista, laterale);
- I livelli chiave (supporti e resistenze più evidenti);
- L’eventuale presenza di strutture importanti (trendline, canali, aree di congestione).
In questa fase puoi usare strumenti semplici:
- Massimi e minimi crescenti o decrescenti;
- Una media mobile lenta (per esempio 50 o 100 periodi) per vedere il verso generale;
- Zone di prezzo dove in passato il mercato ha reagito più volte.
L’obiettivo è decidere se, per quella sessione, ha più senso cercare solo segnali long, solo short, o se è meglio non fare nulla perché il trend è confuso.
Ricerca del Setup sul Timeframe Intermedio
Sul grafico a 1 ora si può iniziare a tradurre il contesto in un’idea operativa:
- Se H4 è rialzista, cerchi correzioni verso un supporto o la media mobile per valutare possibili ingressi long;
- Se H4 è ribassista, cerchi rimbalzi verso una resistenza per possibili ingressi short.
Qui si può usare:
- Pattern di prezzo semplici (doppi minimi, doppi massimi, pullback su livelli rotti);
- Piccole strutture di congestione (range) che potrebbero rompere in direzione del trend principale;
- Eventuali segnali di inversione di breve termine, ma sempre coerenti con il quadro H4.
Il timeframe di setup serve a rispondere alla domanda: “Dove ha senso cercare un ingresso?” Non “quando”, ma “dove”.
Entrata Operativa sul Timeframe Più Basso
Solo a questo punto si può passare al grafico a 15 minuti. Qui l’obiettivo è trovare il timing più efficiente possibile, all’interno dell’area definita su H1, e in coerenza con il trend H4.
Si può ad esempio:
- Aspettare la rottura di un piccolo livello di M15 nella direzione del trend principale;
- Utilizzare pattern di continuazione (piccole flag, triangoli, micro-pullback);
- Fissare uno stop loss tecnico poco distante, oltre il micro-livello appena rotto o oltre l’ultimo minimo/massimo significativo di M15.
In questo modo:
- La direzione è data da H4;
- L’area di interesse è definita da H1;
- Il punto esatto di entrata e lo stop sono scelti su M15.
I Vantaggi Operativi di Questo Approccio
Applicare la regola del fattore 4 all’interno di un approccio multi-timeframe offre diversi vantaggi pratici per il trader. Prima di tutto, consente di operare sempre nella direzione del trend principale, riducendo in modo significativo la possibilità di aprire posizioni controvento.
Un altro beneficio è la possibilità di ottimizzare il rapporto rischio/rendimento. Quando l’ingresso viene individuato su un timeframe operativo più basso, ma all’interno di una struttura coerente con i trend dei timeframe superiori, lo stop loss può essere posizionato in modo più stretto, senza compromettere la logica dell’operazione. Questo si traduce, potenzialmente, in guadagni più alti a fronte di un rischio più contenuto.

