Il 22 maggio 2010 è una data che rimarrà per sempre incisa nella storia delle criptovalute. In quel giorno, un programmatore della Florida di nome Laszlo Hanyecz ricevette a casa sua due pizze da Papa John’s. Un gesto apparentemente ordinario, se non fosse che per quelle pizze pagò 10.000 Bitcoin. Una transazione che, con i valori attuali di dicembre 2025, equivale a oltre 900 milioni di euro per due pizze margherita e pepperoni.

Questa è la storia incredibile del Bitcoin Pizza Day, la prima transazione commerciale documentata con Bitcoin, un evento che ha dimostrato al mondo che una criptovaluta poteva essere utilizzata come vera moneta per acquistare beni fisici. E sì, probabilmente si tratta dell’acquisto di cibo più costoso della storia dell’umanità.

Il Contesto: Bitcoin nel 2010, una Curiosità da Nerd

Per comprendere appieno questa storia, dobbiamo fare un salto indietro al 2010. Bitcoin esisteva da poco più di un anno. Era stato lanciato nel gennaio 2009 dal misterioso Satoshi Nakamoto, ma rimaneva una curiosità conosciuta solo da una manciata di appassionati di crittografia, programmatori e visionari tecnologici.

Non esistevano exchange dove comprare Bitcoin con dollari o euro. Non c’erano wallet user-friendly come quelli di oggi. Non c’era un prezzo di mercato stabile e riconosciuto. Soprattutto, nessuno aveva mai davvero usato Bitcoin per comprare qualcosa di tangibile nel mondo reale. La criptovaluta viveva in una dimensione puramente digitale, scambiata tra pochi iniziati che la generavano attraverso il mining sui loro computer di casa.

All’epoca, il mining di Bitcoin era relativamente semplice. Mentre oggi servono macchine specializzate che consumano quantità enormi di energia, nel 2010 bastava un normale computer per minare Bitcoin. La ricompensa per ogni blocco validato era di 50 BTC, e Laszlo Hanyecz, essendo uno dei primi mille miner al mondo, ne accumulava regolarmente.

La Proposta Folle: 10.000 Bitcoin per Due Pizze

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Il 18 maggio 2010, Laszlo Hanyecz pubblicò un messaggio sul forum BitcoinTalk, il principale punto di ritrovo della nascente community Bitcoin. Il post, che è ancora consultabile oggi negli archivi del forum, recitava più o meno così:

“Pagherò 10.000 Bitcoin per un paio di pizze. Magari due grandi così ho qualcosa da mangiare anche il giorno dopo. Mi piace avere degli avanzi di pizza da sgranocchiare più tardi. Potete preparare voi stessi le pizze e portarmele a casa, oppure ordinarle per me da un servizio di consegna, ma quello che voglio è ricevere del cibo in cambio di Bitcoin senza doverlo ordinare o preparare io stesso, un po’ come ordinare la colazione in un hotel. Se siete interessati fatemi sapere e possiamo trovare un accordo.”

Hanyecz specificò anche i suoi gusti: una pizza margherita e una con peperoni, cipolle, salsiccia, funghi, pomodori e pepperoni. Non voleva niente di stravagante, solo due normali pizze americane.

La richiesta era chiara: voleva dimostrare che Bitcoin poteva funzionare come vera valuta di scambio. All’epoca, 10.000 Bitcoin valevano circa 41 dollari, un prezzo ragionevole per due pizze grandi in America. Ogni singolo Bitcoin valeva quindi circa 0,004 dollari, meno di mezzo centesimo.

Quattro Giorni di Attesa e la Transazione Storica

Per qualche giorno il post di Laszlo non ricevette risposte. Il problema era evidente: nel 2010 praticamente nessun esercizio commerciale accettava Bitcoin. Non potevi semplicemente andare da Papa John’s e pagare con una criptovaluta che quasi nessuno conosceva.

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Poi, il 22 maggio 2010, accadde l’impensabile. Un utente del forum di nome “jercos” (il cui vero nome era Jeremy Sturdivant, uno studente diciannovenne della California) accettò l’offerta. Il meccanismo fu ingegnoso nella sua semplicità: Jeremy ordinò due pizze grandi da Papa John’s utilizzando normali dollari, le fece consegnare all’indirizzo di Laszlo in Florida, e in cambio ricevette 10.000 Bitcoin trasferiti direttamente sul suo wallet.

Laszlo postò anche delle foto come prova dell’avvenuta transazione: le immagini lo mostravano insieme alla sua famiglia, felice davanti alle due pizze fumanti. Quella transazione, registrata per sempre sulla blockchain di Bitcoin, è ancora visibile oggi: si trova nel blocco numero 57.043 della blockchain.

Era nata la prima transazione commerciale documentata con Bitcoin. Il mondo delle criptovalute aveva appena fatto un passo gigantesco dall’essere un concetto teorico a diventare una valuta utilizzabile per acquistare beni reali.

Ma la Storia Non Finisce Qui: Laszlo Continuò a Comprare Pizze

Quello che molti non sanno è che Laszlo Hanyecz non si fermò a quelle due pizze. Nei mesi successivi continuò a pubblicare offerte simili sul forum BitcoinTalk, scambiando Bitcoin per pizza decine di volte. Alla fine dell’estate 2010, quando decise di sospendere l’iniziativa, aveva speso in totale oltre 100.000 Bitcoin in pizze.

In un post di agosto 2010, scrisse: “Non posso permettermi di continuare a farlo perché non riesco più a generare migliaia di monete al giorno. Grazie a tutti quelli che mi hanno già comprato la pizza, ma per ora mi fermo.”

Con i valori attuali di novembre 2025, quei 100.000 Bitcoin varrebbero oltre 9 miliardi di euro. Ma per Laszlo, all’epoca, questa era semplicemente un’attività divertente e sperimentale. Stava usando monete che poteva minare facilmente con il suo computer per ottenere qualcosa di concreto e utile.

Quanto Valgono Oggi Quelle Due Pizze?

Facciamo i calcoli che tutti vogliono vedere. A novembre 2025, il prezzo di Bitcoin oscilla intorno ai 95.000 dollari (circa 90.000 euro). Questo significa che i 10.000 Bitcoin spesi per due pizze nel maggio 2010 valgono oggi:

950 milioni di dollari, ovvero circa 900 milioni di euro.

Per mettere questo numero in prospettiva: con quella cifra potresti comprare circa 225 milioni di pizze da Papa John’s oggi. Oppure 30 aerei di linea Boeing 737. O una squadra di calcio di Serie A. O un’isola privata ai Caraibi con tanto di resort di lusso.

Ma il calcolo diventa ancora più impressionante se consideriamo i massimi storici. Il 6 ottobre 2025, Bitcoin ha toccato il suo nuovo record assoluto a 126.296 dollari. In quel momento, quelle due pizze valevano 1,26 miliardi di dollari, superando il miliardo di euro.

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Durante il precedente massimo storico di novembre 2021, quando Bitcoin raggiunse quasi 69.000 dollari, quelle pizze valevano 690 milioni di dollari. E pensare che tutto è partito da 41 dollari.

Chi è Laszlo Hanyecz: Il Protagonista della Storia

Laszlo Hanyecz non è solo “il tizio che ha speso una fortuna per due pizze”. È stato uno dei pionieri fondamentali di Bitcoin, un programmatore brillante che ha dato contributi tecnici significativi al progetto nei suoi primissimi giorni.

Era tra i primi mille miner di Bitcoin, uno dei pochissimi che credeva nel progetto quando era ancora un’idea astratta. Alcuni sostengono che abbia persino scambiato email con Satoshi Nakamoto stesso, il misterioso creatore di Bitcoin che poi scomparve nel 2011 senza lasciare traccia.

Ma soprattutto, Laszlo aveva una visione: voleva dimostrare che Bitcoin non doveva rimanere confinato in forum di discussione tra nerd della crittografia. Doveva essere una valuta funzionante, utilizzabile per acquisti reali, un mezzo di scambio vero e non solo un esperimento teorico.

Laszlo Si Pente di Quella Scelta?

Questa è la domanda che tutti fanno. La risposta di Laszlo è sempre stata la stessa nelle numerose interviste rilasciate negli anni: no, non si pente.

In un’intervista del 2019 ha dichiarato: “Quella transazione ha reso Bitcoin reale ai miei occhi. All’epoca non valeva molto. Non avrei speso 100 milioni di dollari per una pizza, giusto? Ma se non l’avessi fatto, forse Bitcoin non sarebbe diventato così popolare.”

Laszlo ha compreso qualcosa che molti detrattori non capiscono: senza quella transazione, senza qualcuno disposto a usare Bitcoin come vera moneta invece che solo accumularla sperando diventasse preziosa, forse Bitcoin non sarebbe mai decollato. Serviva qualcuno che credesse abbastanza nel progetto da rischiare, da usare le monete invece che semplicemente hodlarle (il termine gergale per “conservarle a lungo termine”).

Inoltre, come lui stesso ha spiegato, all’epoca generava 50 Bitcoin per ogni blocco che minava. Recuperare 10.000 Bitcoin richiedeva solo la validazione di 200 blocchi, un numero relativamente piccolo per un miner attivo come lui.

E l’Altro Protagonista: Cosa È Successo a Jeremy Sturdivant?

La storia tende a concentrarsi su Laszlo, l’uomo che “ha perso” una fortuna. Ma cosa è successo a Jeremy Sturdivant, il diciannovenne che accettò l’offerta e ricevette quei 10.000 Bitcoin?

Plus Post

Jeremy, conosciuto sul forum come “jercos”, non ha tenuto i Bitcoin. A differenza dei mitici “hodler” che hanno conservato le loro criptovalute per anni vedendole moltiplicare di valore, Jeremy spese i suoi 10.000 Bitcoin pochi mesi dopo, quando valevano circa 400 dollari in totale.

Li utilizzò per finanziare un viaggio con la sua ragazza e per comprare videogiochi. In diverse interviste negli anni, Jeremy ha dichiarato di non avere rimpianti. All’epoca Bitcoin era un esperimento, qualcosa di cui nessuno poteva prevedere il futuro. Partecipò semplicemente a qualcosa di interessante senza aspettarsi che diventasse storia.

È interessante notare come la narrativa popolare enfatizzi sempre la “perdita” di Laszlo, trattandolo come una storia di avvertimento su opportunità mancate. Ma la storia di Jeremy, che ricevette quei Bitcoin e li spese subito, viene raramente menzionata. Questo riflette la nostra ossessione collettiva per le occasioni perdute piuttosto che la semplice partecipazione a eventi storici.

La Nascita del Bitcoin Pizza Day: Una Festa Globale

Per i primi anni, quella transazione fu un aneddoto conosciuto solo all’interno della piccola community Bitcoin. Ma nel 2014, quando il prezzo di Bitcoin cominciò ad apprezzarsi significativamente, la storia iniziò a circolare nei media mainstream.

Articoli, video e meme sulla “pizza da un miliardo di dollari” invasero i social media. La storia era perfetta: semplice, facile da capire, e con un elemento di incredulità che la rendeva irresistibile. Tutti potevano immedesimarsi: chi non ha mai speso soldi per qualcosa che poi si è rivelato un pessimo affare?

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Fu così che nacque il Bitcoin Pizza Day, celebrato ogni 22 maggio dalla community cripto di tutto il mondo. Quello che era iniziato come un singolo post su un forum oscuro era diventato una festività globale non ufficiale.

Come Si Celebra il Bitcoin Pizza Day Oggi

Oggi, il Bitcoin Pizza Day è celebrato in decine di paesi con eventi, feste, giveaway e promozioni. Exchange di criptovalute come Binance, Coinbase e Bitget organizzano concorsi e regalano Bitcoin. Pizzerie in tutto il mondo offrono sconti speciali a chi paga con criptovalute.

Nel 2018, Laszlo Hanyecz ha celebrato l’anniversario acquistando nuovamente due pizze, questa volta pagandole con Bitcoin tramite Lightning Network (una tecnologia che permette transazioni Bitcoin più veloci ed economiche) spendendo solo 0,00649 Bitcoin.

Papa John’s, la catena di pizzerie che inconsapevolmente entrò nella storia, ha messo una targa commemorativa nella filiale di Jacksonville, Florida, dove furono acquistate le pizze originali. Ogni anno, in quella data, la catena invia due pizze omaggio a casa di Laszlo.

La community organizza meetup, conferenze, eventi educativi e naturalmente pizza party dove si discute di criptovalute mentre si mangia pizza pagata con Bitcoin. È diventato un momento per riflettere su quanto lontano sia arrivata l’industria cripto e per onorare lo spirito pionieristico dei primi adottanti.

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Il Significato Profondo: Oltre i Meme e i Calcoli

È facile ridere del “tizio che ha speso una fortuna per due pizze”. I meme abbondano, e la storia viene spesso raccontata con tono di scherno o di incredulità. Ma c’è un significato molto più profondo in quella transazione.

La Prova di Concetto

Prima del 22 maggio 2010, Bitcoin era solo teoria. Era codice, matematica, crittografia. Era un white paper pubblicato da un anonimo. Ma non era mai stato usato per comprare qualcosa di reale. La transazione di Laszlo fu la prova di concetto definitiva: Bitcoin funzionava come mezzo di scambio.

Quella dimostrazione pratica fu fondamentale per convincere altri a prendere sul serio il progetto. Se qualcuno aveva effettivamente scambiato Bitcoin per beni fisici, allora non era solo un gioco tra programmatori. Aveva valore reale, anche se minimo.

L’Importanza dell’Uso vs l’Accumulo

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La storia del Bitcoin Pizza Day insegna una lezione che va contro il mantra “hodl” così popolare nella community cripto. Per essere una vera valuta, Bitcoin deve essere speso, non solo accumulato. Senza persone disposte a usarlo per transazioni reali, Bitcoin sarebbe rimasto uno schema speculativo senza utilità pratica.

Laszlo capì questo principio fondamentale. Preferì rischiare di “perdere” Bitcoin usandoli, piuttosto che semplicemente accumularli aspettando che diventassero preziosi. E paradossalmente, fu proprio quel tipo di utilizzo a dare valore a Bitcoin nel lungo termine.

La Volatilità e il Problema del Valore

La storia evidenzia anche uno dei problemi fondamentali di Bitcoin come valuta: l’estrema volatilità. Quelle pizze che valevano 41 dollari nel 2010 sono arrivate a valere oltre un miliardo di dollari quindici anni dopo. Questo rende Bitcoin un pessimo mezzo di scambio per la vita quotidiana.

Immagina di vendere la tua auto per 3 Bitcoin oggi, per poi scoprire tra dieci anni che avresti potuto comprarci una villa. Oppure di comprare una casa con 50 Bitcoin, solo per vedere il prezzo crollare del 70 percento l’anno dopo. Questa imprevedibilità è il motivo per cui, nonostante quindici anni di esistenza, Bitcoin viene ancora usato principalmente come asset speculativo piuttosto che come moneta quotidiana.

15 Anni Dopo: Dove Siamo Oggi

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Nel maggio 2025, celebriamo il quindicesimo anniversario di quella storica transazione. Bitcoin non è più una curiosità da nerd. È diventato un asset da trilioni di dollari, riconosciuto dalle maggiori istituzioni finanziarie del mondo.

Nel 2024, la SEC americana ha approvato gli ETF su Bitcoin, permettendo agli investitori tradizionali di esporsi alla criptovaluta attraverso strumenti regolamentati. Grandi aziende come Tesla e MicroStrategy detengono Bitcoin nei loro bilanci. Paesi come El Salvador lo hanno adottato come valuta legale.

Il prezzo di Bitcoin ha attraversato cicli estremi di boom e bust. Dal picco di quasi 20.000 dollari nel 2017, al crollo sotto i 4.000 nel 2018. Poi la corsa folle del 2021 fino a quasi 69.000 dollari, seguita da un altro inverno cripto. E ora, nel 2025, Bitcoin ha stabilito nuovi massimi storici oltre i 126.000 dollari, prima di consolidarsi intorno ai 95.000.

Eppure, nonostante questa crescita esponenziale, l’uso di Bitcoin per acquisti quotidiani rimane limitato. La stragrande maggioranza dei commercianti preferisce ancora le valute tradizionali. Quando qualcuno accetta Bitcoin, spesso lo converte immediatamente in dollari o euro per evitare il rischio di volatilità.

Le Lezioni del Bitcoin Pizza Day

Cosa possiamo imparare da questa storia incredibile?

Prima lezione: I pionieri creano valore prendendosi rischi. Laszlo non aveva la certezza che Bitcoin sarebbe diventato prezioso. Ha rischiato, ha sperimentato, ha creduto in un’idea. Senza persone disposte a essere le prime, nessuna innovazione decolla mai.

Seconda lezione: Il rimpianto è inutile quando si parla di eventi imprevedibili. Nessuno nel 2010 poteva sapere che Bitcoin sarebbe arrivato a valere 100.000 dollari. Giudicare le decisioni passate con le conoscenze presenti è un esercizio futile. Laszlo ha fatto la scelta giusta con le informazioni che aveva all’epoca.

Terza lezione: La narrativa conta quanto i fatti. La storia del Bitcoin Pizza Day è diventata leggendaria non perché tecnicamente importante (non lo era particolarmente), ma perché è una storia perfetta: semplice, comprensibile, con protagonisti umani e un elemento di ironia cosmica. Queste storie definiscono movimenti e tecnologie più di qualsiasi white paper tecnico.

Quarta lezione: L’adozione reale richiede utilizzo, non solo speculazione. Se Bitcoin vuole davvero diventare una valuta globale, servono più transazioni come quella di Laszlo e meno accumulo speculativo. Il valore reale viene dall’utilità, non solo dalla scarsità.

Più di Una Pizza, Una Leggenda

La storia del Bitcoin Pizza Day è diventata parte della mitologia delle criptovalute, al pari della misteriosa scomparsa di Satoshi Nakamoto o del primo halving di Bitcoin. È un racconto che viene tramandato ai nuovi arrivati nel mondo cripto, una storia di origini che definisce l’identità della community.

Ogni 22 maggio, quando i bitcoiner di tutto il mondo ordinano pizza e postano meme su social media, non stanno solo celebrando un acquisto di cibo assurdamente costoso. Stanno onorando lo spirito pionieristico, il coraggio di sperimentare con l’ignoto, e la visione di un sistema finanziario diverso.

Laszlo Hanyecz potrebbe aver “perso” 900 milioni di euro in termini di valore attuale, ma ha guadagnato qualcosa di più prezioso: un posto permanente nella storia della tecnologia. Il suo nome sarà ricordato finché esisterà Bitcoin, collegato per sempre a quelle due pizze che dimostrarono al mondo che il futuro del denaro poteva essere diverso.

E la prossima volta che qualcuno ti dirà che ha perso un’occasione, che avrebbe dovuto comprare Bitcoin nel 2010 o Tesla nel 2012 o qualsiasi altra cosa, ricordagli la storia di Laszlo. Non si tratta di rimpiangere il passato, ma di avere il coraggio di partecipare al presente, anche quando il futuro è incerto.

Perché alla fine, quelle non erano solo due pizze. Erano il prezzo per entrare nella storia.