Bitcoin in difficoltà: il mercato entra in una fase di reset
Bitcoin continua a scambiare al di sotto della soglia critica dei 112.000 dollari, un livello che storicamente ha rappresentato un punto di svolta tra supporto e resistenza. La pressione ribassista è alimentata da crescenti preoccupazioni macroeconomiche e da una massiccia ondata di liquidazioni sui contratti futures per un valore complessivo di 19 miliardi di dollari registrata su tutte le principali piattaforme di scambio. Secondo i dati forniti da Glassnode, il mercato delle criptovalute sta attraversando una “fase di reset” caratterizzata da un’ampia pulizia della leva finanziaria, un rallentamento dei flussi verso gli ETF e un’impennata della volatilità. La piattaforma di analisi on-chain ha definito la situazione attuale come un “Black Friday anticipato”, segnalando un periodo di forte scontistica e timore diffuso tra gli investitori.
La dinamica del mercato: dati e liquidazioni
Al momento della scrittura, Bitcoin viene scambiato intorno ai 111.000 dollari, registrando un calo di circa il 9% nell’arco dell’ultima settimana. Il crollo al di sotto della zona di costo base compresa tra 117.000 e 114.000 dollari, iniziato il 10 ottobre, ha lasciato molti acquirenti recenti in perdita significativa. I dati on-chain evidenziano una vendita continua da parte dei detentori di lungo termine iniziata a luglio, accompagnata da un ridotto interesse istituzionale. Gli ETF su Bitcoin hanno infatti registrato deflussi netti per 2.300 BTC nel corso di questa settimana, segnalando una diminuzione dell’appetito degli investitori tradizionali.
Il collasso del mercato futures
Il mercato dei futures ha vissuto una vera e propria pulizia drammatica. Il Ratio di Leva Stimato è sceso ai minimi degli ultimi mesi, mentre i tassi di finanziamento sono precipitati a livelli non visti dal crollo di FTX nel 2022. Entrambi questi indicatori rappresentano segnali inequivocabili di liquidazioni intense e di un picco di paura nel mercato. La riduzione della leva finanziaria, sebbene dolorosa nel breve termine, potrebbe rappresentare un elemento di stabilizzazione per il mercato, eliminando posizioni eccessivamente speculative e creando una base più solida per eventuali movimenti futuri.
Segnali contrastanti dal mercato delle opzioni
Il mercato delle opzioni ha mostrato i primi segnali di stabilizzazione, con l’open interest che è rimbalzato nonostante la volatilità sia schizzata al 76%. Le opzioni a breve termine rimangono orientate verso le put, riflettendo un sentiment cauto tra i trader. Tuttavia, alcuni operatori interpretano questa dinamica come la fase finale di un reset di mercato prima di un potenziale recupero del prezzo di Bitcoin. La volatilità elevata, pur rappresentando un rischio, offre anche opportunità per chi è disposto ad assumere posizioni strategiche in questa fase di incertezza.
Le prospettive degli analisti: tra cautela e ottimismo
La visione rialzista di lungo periodo
Esperti come Ted ritengono che Bitcoin possa raggiungere nuovi massimi entro il 2026, consigliando ai trader di sfruttare i ribassi attuali come opportunità di acquisto. Secondo la sua analisi, finché il livello di 102.000 dollari regge come supporto, Bitcoin rimarrà in una fase di mercato rialzista. Una chiusura mensile al di sotto di questa soglia rappresenterebbe invece un segnale di preoccupazione significativo per la struttura di lungo termine.
L’avvertimento sui livelli critici
D’altra parte, l’analista crypto Jason Pizzino ha sottolineato su X che un movimento al di sotto dei 108.000 dollari metterebbe il mercato rialzista “sul filo del rasoio”. Bitcoin sta letteralmente flirtando con il pericolo, e la rottura di questo livello potrebbe innescare ulteriori vendite tecniche. Tuttavia, Pizzino ha anche evidenziato un elemento importante: altri asset come l’oro e i mercati azionari continuano a mantenersi vicino ai massimi storici, suggerendo che il ciclo economico più ampio continua a supportare la crescita di lungo termine. Questa divergenza tra Bitcoin e gli asset tradizionali potrebbe indicare che le difficoltà attuali della criptovaluta siano più legate a fattori specifici del settore crypto piuttosto che a un deterioramento generale delle condizioni macroeconomiche.
Contesto macroeconomico e prospettive future
La pressione su Bitcoin arriva in un momento di crescente incertezza sui mercati globali. Le preoccupazioni relative alle politiche monetarie delle banche centrali, l’inflazione persistente e le tensioni geopolitiche continuano a pesare sul sentiment degli investitori verso asset più rischiosi. Nonostante le difficoltà attuali, la struttura di lungo termine di Bitcoin rimane intatta secondo molti analisti. La riduzione della leva finanziaria e la pulizia delle posizioni speculative potrebbero creare le condizioni per una ripresa più sostenibile nei prossimi mesi. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i livelli chiave di supporto a 108.000 e 102.000 dollari, che rappresenteranno indicatori cruciali per determinare se il mercato rialzista è ancora intatto o se si sta avvicinando una correzione più profonda. Nel frattempo, la resilienza degli asset tradizionali offre un elemento di conforto sulla solidità del contesto economico generale.