Per gli investimenti finanziari in Italia e nel mondo il 2025 si conferma un anno di consolidamento e sfide. Dopo anni di tassi bassissimi e incertezze post-pandemia, i mercati si assestano su un nuovo equilibrio: crescita modesta ma sostenuta, inflazione contenuta e riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. In questo quadro, investire richiede più attenzione che mai, ma offre anche nuove opportunità per chi sa adattare la strategia.

Come è cambiato il contesto finanziario nel 2025

La nuova stagione dei tassi. La BCE ha ridotto i tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,00% e quello principale di rifinanziamento al 2,15%. Questo allenta la tensione sul costo del denaro e aumenta parzialmente la liquidità disponibile, ma i rendimenti restano ben inferiori a quelli che hanno caratterizzato il decennio scorso. L’inflazione è ormai sotto controllo sia in Italia (intorno all’1,8%) sia in Europa e USA, mentre la crescita del PIL italiano è prevista modesta (+0,7% nel 2025), trainata dai consumi interni e dal PNRR. A livello globale, la crescita mondiale si assesta intorno al 3% secondo il FMI, grazie soprattutto a una ripresa dell’economia cinese e a una maggiore stabilità negli USA. Continuano a pesare le tensioni geopolitiche e commerciali, ma il recente accordo transatlantico sui dazi tra USA ed UE ha ridimensionato i rischi protezionistici più gravi.

Dove orientare gli investimenti finanziari nel 2025? Azioni, obbligazioni, ETF e alternative

Azioni e dividendi europei

Le azioni value europee, soprattutto banche e infrastrutture, stanno attirando l’attenzione grazie a dividendi record e solidità di bilancio. Intesa Sanpaolo offre un rendimento da dividendo del 7%, con rapporto costo/reddito del 38%, mentre Snam si conferma un punto fermo per chi cerca stabilità e crescita verde. Anche le azioni growth, soprattutto nel tech e nei servizi digitali (Wiit, Ferrari), hanno mostrato performance superiori alla media.

Obbligazioni: il ritorno delle cedole

Gli investitori tornano a guardare con interesse le obbligazioni corporate e i titoli di Stato, ora che i rendimenti sono saliti rispetto agli anni pre-Covid. Tuttavia, gli esperti consigliano di privilegiare scadenze medie per evitare il rischio di volatilità in caso di nuovi tagli ai tassi.

ETF: il motore della diversificazione

Gli ETF restano lo strumento d’elezione per chi vuole investire in modo semplice, economico e ampiamente diversificato. In particolare, i tematici su energia verde, automazione e settori ESG stanno raccogliendo sempre più consensi, trainati sia dalla domanda dei risparmiatori sia da normative sempre più stringenti. Anche gli ETF su materie prime offrono copertura contro l’inflazione residua e rendimenti interessanti.

Crowdfunding e asset alternativi

Il crowdfunding di impresa, soprattutto su piattaforme regolamentate, è una novità interessante per chi cerca rendimenti elevati accettando un rischio maggiore. I settori più promettenti restano tecnologia e sostenibilità, dove molte start-up innovative cercano capitale.

Immobiliare: attenzione a dove e come investire

Il mercato immobiliare italiano resta solido, con un volume d’affari di circa 5,4 miliardi di euro nel primo semestre 2025. Chi investe in immobili cerca soprattutto reddito da locazione e incrementi di valore, con attenzione ai centri urbani e ai servizi di gestione professionale.

Le nuove tendenze: innovazione, sostenibilità, intelligenza artificiale

La sostenibilità non è più solo una moda: con l’introduzione della tassonomia verde in Europa, i settori ESG (ambientali, sociali, di governance) guidano la selezione degli investitori più evoluti. Le utility, il comparto sanitario e l’industria 4.0 sono i settori che stanno trainando la crescita azionaria a livello mondiale. In questo contesto, l’utilizzo di intelligenza artificiale sta ridisegnando la gestione patrimoniale, la selezione degli asset e il monitoraggio dei portafogli.