La decisione del Comitato di Politica Monetaria

La Bank of England ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella riunione di giovedì, bilanciando le pressioni inflazionistiche persistenti nel Regno Unito con le prospettive incerte di crescita economica e del mercato del lavoro. Il Comitato di Politica Monetaria (MPC) ha votato con una maggioranza di 7-2 per mantenere i tassi fermi al 4%, con due membri favorevoli a una riduzione del tasso di riferimento di 25 punti base. La decisione di settembre era ampiamente prevista dai mercati, dopo che la banca centrale aveva tagliato i tassi di 25 punti base ad agosto.

Focus sulla stabilità dei prezzi

“Il Comitato rimane concentrato nell’eliminare qualsiasi pressione inflazionistica persistente, esistente o emergente, per riportare l’inflazione in modo sostenibile al suo obiettivo del 2% nel medio termine”, ha dichiarato la BOE nel comunicato ufficiale. La banca centrale ha sottolineato che il processo di disinflazione sottostante è generalmente proseguito. La sterlina britannica è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al dollaro dopo l’annuncio, attestandosi a $1,3638.

Inflazione e prospettive economiche

La decisione del MPC arriva un giorno dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione britannica, che hanno mostrato come l’indice dei prezzi al consumo sia rimasto stabile al 3,8% ad agosto, senza variazioni rispetto al mese precedente.

Rischi al rialzo per l’inflazione

La BOE ha evidenziato che “rimane vigile sul rischio che questo aumento temporaneo dell’inflazione possa esercitare ulteriori pressioni al rialzo sul processo di formazione di salari e prezzi”. La banca centrale prevede che l’inflazione potrebbe raggiungere un picco del 4% a settembre, il doppio del suo obiettivo del 2%, prima di ritirarsi nella prima metà del 2026. La crescita salariale rimane elevata, ha osservato la banca, ma è diminuita e si prevede che rallenti significativamente nel resto dell’anno. L’inflazione dei servizi al consumo è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi mesi.

Rallentamento del Quantitative Tightening

La banca centrale ha anche deciso di rallentare il ritmo di dismissione dei titoli di stato britannici – processo noto come quantitative tightening – da 100 miliardi di sterline (136,2 miliardi di dollari) negli ultimi 12 mesi a 70 miliardi di sterline nel prossimo anno.

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Impatto sul mercato obbligazionario

Il processo di riduzione dei gilt detenuti dalla banca centrale comporta un inasprimento della politica monetaria. Gli investitori obbligazionari privati tipicamente sostituiscono la BOE quando la banca centrale dismette i gilt, riducendo la quantità di liquidità nell’economia. La banca centrale ha specificato che la maggior parte delle obbligazioni sarà rimborsata, con vendite per un valore di 21 miliardi di sterline. Il programma di vendita degli asset della BOE è sotto crescente scrutinio politico, poiché eventuali perdite sono coperte dal governo britannico. A marzo, l’Office for Budget Responsibility ha stimato perdite totali dal programma pari a 104,2 miliardi di sterline.

L’incertezza del Budget autunnale

Un elemento di forte incertezza è rappresentato dal Budget autunnale del governo, previsto per il 26 novembre, durante il quale il Ministro delle Finanze Rachel Reeves dovrebbe annunciare una serie di aumenti fiscali per colmare il deficit di bilancio.

Il dilemma della politica monetaria

“La BOE si trova attualmente di fronte a un dilemma: allentare i tassi rischia di alimentare ulteriormente l’inflazione, ma tassi elevati mettono sotto pressione un’economia già debole”, ha osservato Isaac Stell, investment manager presso Wealth Club. “Aggiungendo al mix un governo che deve presentare un budget per colmare un buco di decine di miliardi, il dilemma diventa ancora più complesso. Per ora, l’azione reale potrebbe non essere nelle mani della Banca, ma a Westminster”, ha aggiunto.

Prospettive future sui tassi

Gli economisti sottolineano che la BOE vorrà vedere ulteriori prove che l’inflazione dei servizi e quella core siano su un percorso discendente prima di procedere con ulteriori allentamenti.

Previsioni degli analisti

“La buona notizia è che i dati di inflazione di agosto hanno corretto parte della sorpresa al rialzo vista il mese scorso. La cattiva notizia è che l’IPC potrebbe dover salire ancora un po’ prima di raggiungere il suo picco”, ha commentato Sanjay Raja, chief UK economist presso Deutsche Bank. George Brown, senior economist presso Schroders, ha avvertito che, mentre i mercati scommettono sulla ripresa dei tagli dei tassi il prossimo anno, “rimaniamo scettici che questo si materializzi”. La prossima riunione della BOE è prevista per il 6 novembre, appena prima dell’annuncio del budget governativo, un tempismo che potrebbe influenzare significativamente le decisioni di politica monetaria future.

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