La Casa Bianca intensifica lo scontro con la Federal Reserve

Il presidente Donald Trump ha lanciato un nuovo attacco contro il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, minacciando di procedere con una “causa importante” legata alla gestione dei costosi lavori di ristrutturazione della sede centrale della Fed a Washington. L’annuncio, pubblicato su Truth Social martedì, rappresenta un’escalation significativa nella campagna presidenziale per ottenere un taglio immediato dei tassi di interesse.

Le accuse di Trump: costi fuori controllo per le ristrutturazioni

Nel suo post, Trump ha definito Powell “Jerome ‘Sempre in Ritardo'” e ha sostenuto che i lavori di ristrutturazione degli edifici storici della Fed sono costati 3 miliardi di dollari per quello che, secondo il presidente, avrebbe dovuto essere “un intervento da 50 milioni di dollari”. “Il danno che ha causato essendo sempre in ritardo è incalcolabile”, ha scritto Trump, aggiungendo di star “considerando di permettere che proceda una causa importante contro Powell per il lavoro orribile e grossolanamente incompetente che ha fatto nella gestione della costruzione degli edifici della Fed”.

Il ruolo di Mnuchin nella nomina di Powell

Trump ha anche criticato il suo ex Segretario al Tesoro Steven Mnuchin per averlo incoraggiato a nominare Powell come presidente della Fed nel 2017. “Steve ‘Manouychin’ mi ha davvero dato una ‘bellezza’ quando ha spinto questo perdente”, ha scritto il presidente, storpiando deliberatamente il nome del suo ex collaboratore.

La risposta della Fed e i dettagli della controversia

La Federal Reserve ha rifiutato di commentare il post di Trump. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, interrogata sulla questione, ha fornito pochi dettagli aggiuntivi: “Sta considerando una causa e non parlerò ulteriormente della questione. Permetterò al presidente di farlo”. Powell aveva già respinto le accuse di Trump il mese scorso, quando il presidente aveva visitato il cantiere e sostenuto che i costi di ristrutturazione avevano superato i 3,1 miliardi di dollari. “Non l’ho sentito da nessuno”, aveva risposto Powell direttamente al presidente.

La battaglia sui tassi di interesse

La minaccia legale si inserisce in una campagna più ampia di pressioni che Trump sta esercitando sulla Fed per ottenere tagli rapidi e sostanziali dei tassi di interesse. Il presidente sostiene che ridurre i tassi permetterebbe agli Stati Uniti di risparmiare somme enormi riducendo il costo del finanziamento delle operazioni governative.

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Il percorso dei tassi dal 2022 a oggi

Dopo aver aumentato il tasso dei federal funds nel 2022 sulla scia della pandemia di Covid-19, la Fed ha gradualmente tagliato i tassi più volte nel 2024, l’ultimo anno completo della presidenza di Joe Biden. Tuttavia, ha mantenuto i tassi stabili per tutto il 2025 finora, sfidando le richieste di Trump.

Le prospettive future per la politica monetaria

In una testimonianza al Congresso a luglio, Powell ha affermato che la Fed avrebbe già tagliato i tassi quest’anno se Trump non avesse implementato la sua politica tariffaria aggressiva. I funzionari della Fed hanno indicato a giugno di aspettarsi due tagli dei tassi entro la fine dell’anno.

Le aspettative del mercato

I trader attualmente prevedono una riduzione di un quarto di punto percentuale dopo la riunione del Federal Open Market Committee di settembre. Le aspettative sono aumentate per ulteriori tagli dopo le riunioni del FOMC di ottobre e dicembre, nonostante le pressioni politiche in corso. La tensione tra la Casa Bianca e la Federal Reserve sottolinea le sfide che la banca centrale deve affrontare nel mantenere la propria indipendenza operativa mentre naviga in un ambiente economico complesso e politicamente carico.