Il dilemma fiscale del governo britannico

Il governo del Regno Unito si trova di fronte a una realtà scomoda che preferisce non ammettere pubblicamente: secondo gli economisti, sarà quasi certamente necessario aumentare le tasse entro l’autunno per colmare un significativo buco nelle finanze pubbliche. Il National Institute of Economic and Social Research (NIESR), prestigioso think tank economico britannico, è l’ultima istituzione a lanciare l’allarme sulla necessità di incrementi fiscali se il Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves intende rispettare le proprie regole fiscali autoimposte.

Le regole fiscali sotto pressione

Le regole fiscali del governo britannico prevedono due obiettivi principali: – La “stability rule”: raggiungere un bilancio in pareggio o in surplus entro la fine del decennio, con le spese correnti finanziate dalle entrate fiscali piuttosto che dal debito – La “investment rule”: garantire che il debito pubblico, in rapporto al PIL, sia in diminuzione entro la fine della legislatura (2029-30) Secondo le proiezioni del NIESR, il governo non è sulla strada giusta per rispettare questi obiettivi. Le previsioni indicano un deficit corrente di 41,2 miliardi di sterline per l’anno fiscale 2029-30, cifra che potrebbe salire a 51,1 miliardi se il Tesoro volesse mantenere il margine di sicurezza fiscale di 9,9 miliardi precedentemente pianificato.

Il trilemma del Cancelliere

Il NIESR ha definito la situazione attuale come il “trilemma del Cancelliere”, evidenziando l’impossibilità di Reeves di conciliare simultaneamente tre obiettivi: – Rispettare le regole fiscali autoimposte – Mantenere gli impegni di spesa assunti – Onorare la promessa elettorale del Labour di non aumentare le tasse sui “lavoratori” Con i piani di spesa già fissati per i prossimi anni nella recente Spending Review, l’unica leva disponibile rimane l’aumento della pressione fiscale in modo moderato ma sostenuto.

Le opzioni fiscali sul tavolo

Gli esperti del NIESR hanno analizzato le possibili strade percorribili, evidenziando che nessuna opzione risulta particolarmente appetibile dal punto di vista politico:

IVA e imposte sul reddito

Per costruire un margine di sicurezza ragionevole rispetto alle regole fiscali, il Cancelliere dovrebbe considerare: – Aumento dell’IVA: meno distorsiva per l’economia ma più regressiva, colpirebbe maggiormente le fasce più deboli – Incremento delle aliquote sul reddito: considerata la soluzione migliore secondo il NIESR, nonostante l’impatto politico

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Altre misure considerate

Il think tank ha valutato diverse alternative, ciascuna con significativi svantaggi: – Estensione del congelamento delle soglie fiscali: colpirebbe particolarmente le famiglie a basso reddito – Riduzione dell’allowance ISA (attualmente 20.000 sterline esentasse): potrebbe disincentivare il risparmio – Aumento della capital gains tax: rischio di effetti negativi sugli investimenti – Ripristino dei tagli ai contributi previdenziali: genererebbe entrate significative ma violerebbe le promesse elettorali e potrebbe aumentare la disoccupazione

La risposta del governo e le prospettive future

Il Primo Ministro Keir Starmer, interrogato sul rapporto NIESR, ha dichiarato di “non riconoscere” le cifre presentate, pur rifiutandosi di escludere categoricamente aumenti di IVA, imposte sul reddito o corporation tax nel prossimo autunno. Ha rimandato ogni decisione al budget autunnale, quando verranno presentate le previsioni ufficiali e i piani fiscali dettagliati.

L’impatto sul clima economico

La situazione attuale pone sfide significative per l’economia britannica. Nel budget dell’autunno scorso, Reeves aveva annunciato un incremento di spesa pubblica di 70 miliardi di sterline, finanziato attraverso maggior indebitamento e 40 miliardi di aumenti fiscali che hanno colpito principalmente le imprese. All’epoca, aveva assicurato che si trattava di una misura una tantum, promettendo di non tornare con ulteriori aumenti fiscali o maggior indebitamento. L’eventuale modifica delle aliquote e delle allowance della corporation tax potrebbe generare entrate fiscali significative, ma entrerebbe in contraddizione con l’impegno di mantenere l’aliquota al 25% per l’intera legislatura. Inoltre, rischierebbe di danneggiare ulteriormente la fiducia delle imprese, già compromessa dall’aumento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro entrato in vigore ad aprile.

Le implicazioni per i mercati finanziari

Per gli investitori e gli operatori dei mercati finanziari, questa situazione presenta diversi elementi di attenzione: – Volatilità della sterlina: l’incertezza fiscale potrebbe influenzare il valore della valuta britannica – Rendimenti dei gilt: le aspettative di maggior indebitamento potrebbero impattare i titoli di stato britannici – Settore azionario: le società quotate potrebbero risentire di ulteriori aumenti della pressione fiscale Il NIESR sottolinea che le decisioni che il Cancelliere dovrà prendere nel budget autunnale sono “poco invidiabili”, con scelte politicamente accettabili che genererebbero entrate limitate o avrebbero effetti distorsivi significativi sull’economia. La sfida per il governo sarà trovare un equilibrio tra sostenibilità fiscale, crescita economica e mantenimento del consenso politico, in un contesto già caratterizzato da pressioni inflazionistiche e incertezza economica globale.

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