Il Dollar Index perde terreno e fallisce il test tecnico chiave

Il Dollar Index (DXY) ha chiuso venerdì a 98,22 punti, registrando un calo dello 0,40% nella seduta, mentre il biglietto verde si è allontanato dalla cruciale media mobile semplice a 50 giorni posizionata a 98,70. Dopo un progressivo rafforzamento dal minimo di luglio a 96,377, l’indice ha trovato resistenza proprio sotto questa linea tecnica, non riuscendo a superare il recente massimo di 98,950. Gli operatori stanno ora monitorando attentamente il livello di 97,664 – che rappresenta il ritracciamento del 50% nel breve termine – come prossimo supporto tecnico significativo.

Dati economici contrastanti influenzano le aspettative sui tassi Fed

Le vendite al dettaglio statunitensi superiori alle attese e il calo delle richieste di sussidi di disoccupazione della scorsa settimana hanno fornito un sostegno temporaneo al dollaro, riducendo le aspettative del mercato per un allentamento aggressivo da parte della Federal Reserve. I trader ora scontano circa 45 punti base di tagli dei tassi per il resto del 2025, in leggero calo rispetto ai 50 punti base previsti all’inizio della settimana. Questa revisione delle aspettative è seguita ai dati sull’inflazione di giugno che hanno mostrato l’aumento mensile più marcato dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) degli ultimi cinque mesi, rafforzando l’ipotesi che la Fed possa rimandare tagli più profondi dei tassi di interesse.

Pressioni politiche e fiscali pesano sul sentiment

Il sentiment degli investitori rimane tuttavia fragile. Il nuovo pacchetto di tagli fiscali e spese approvato dall’amministrazione Trump ha alimentato preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti. Le continue critiche del Presidente nei confronti del presidente della Fed Jerome Powell, accusato di non fornire un allentamento monetario sufficientemente rapido, aggiungono ulteriore incertezza politica alle prospettive economiche.

Performance settimanale delle principali valute

Nonostante la debolezza del dollaro giovedì, sia l’euro che la sterlina britannica si avviano a chiudere la settimana in territorio negativo. Il cambio EUR/USD è salito dello 0,4% a 1,1643 dollari, mentre GBP/USD ha guadagnato lo 0,26% portandosi a 1,3453. L’indice del dollaro, che misura il greenback contro sei valute principali, rimane in rialzo dello 0,5% su base settimanale e ha accumulato un guadagno dell’1,4% nelle ultime due settimane. Tuttavia, da inizio anno l’indice registra ancora una perdita del 9,15%, conseguenza del forte sell-off di marzo e aprile innescato dall’imprevedibilità delle politiche economiche.

Sentiment dei consumatori in miglioramento ma inflazione attesa in calo

Il rapporto preliminare di luglio dell’Università del Michigan ha rivelato che il sentiment dei consumatori è salito a 61,8 punti, il livello più alto degli ultimi cinque mesi, sebbene rimanga inferiore del 6,9% su base annua. Mentre le condizioni attuali sono migliorate, le aspettative di inflazione sono diminuite drasticamente: – Le aspettative a un anno sono scese dal 5,0% al 4,4% – Le aspettative di lungo periodo sono calate al 3,6%, il livello più basso da febbraio Questo raffreddamento dei timori inflazionistici potrebbe moderare le scommesse su tagli aggressivi da parte della Fed, ma supporta un tema più ampio di stabilizzazione economica.

Analisi tecnica e prospettive di breve termine

Dal punto di vista tecnico, il Dollar Index rimane limitato dalla media mobile discendente a 50 giorni, con molteplici tentativi falliti di superare i recenti massimi. A meno che il DXY non chiuda decisamente sopra 99,421 – il massimo di fine giugno – lo slancio rialzista rimarrà limitato. L’attenzione nel breve termine si concentra ora sulla tenuta del supporto a 97,664. Una rottura al ribasso di questo livello esporrebbe probabilmente il minimo di inizio luglio a 96,377. Con i fattori fondamentali di supporto che si stanno indebolendo e i rischi politici in aumento, i rialzisti del dollaro si trovano di fronte a una finestra di opportunità sempre più ristretta per invertire la tendenza.