Incontro di alto livello tra funzionari americani e cinesi
I principali responsabili commerciali dell’amministrazione Trump si sono riuniti lunedì a Londra con le loro controparti cinesi per negoziare una soluzione alla disputa commerciale in corso tra le due maggiori economie mondiali. La delegazione statunitense include il Segretario al Tesoro Scott Bessent, il Segretario al Commercio Howard Lutnick e il Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Il ministero degli Esteri cinese ha confermato sabato che il Vice Premier He Lifeng, principale negoziatore commerciale di Pechino, sarà nel Regno Unito dall’8 al 13 giugno per partecipare al “meccanismo di consultazione economica e commerciale Cina-USA”.
Obiettivi strategici dell’incontro
Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha dichiarato lunedì a CNBC che gli Stati Uniti cercano conferme sul ripristino dei flussi di minerali critici dalla Cina. “Lo scopo dell’incontro di oggi è assicurarsi che siano seri, ottenere letteralmente delle strette di mano e lasciarci questa situazione alle spalle”, ha affermato Hassett. Il funzionario americano ha espresso ottimismo sulla brevità e produttività dell’incontro: “La nostra aspettativa è che immediatamente dopo la stretta di mano, qualsiasi controllo sulle esportazioni dagli USA verrà allentato, e le terre rare saranno rilasciate in volume, permettendoci di tornare a negoziare questioni minori”.
Contesto delle tensioni commerciali
I colloqui arrivano dopo che Trump ha rivelato la scorsa settimana di aver avuto una lunga conversazione telefonica con il Presidente cinese Xi Jinping, nel tentativo di evitare una guerra commerciale su larga scala. Gli sforzi diplomatici si sono intensificati dopo settimane di crescenti tensioni commerciali, iniziate quando Trump ha annunciato in aprile dazi generalizzati sulle importazioni dalla Cina e da altri partner commerciali. Pechino ha risposto con ritorsioni, innescando un’escalation reciproca dei dazi prima che entrambe le parti concordassero a Ginevra, a maggio, di ridurre temporaneamente le tariffe per 90 giorni e facilitare i negoziati. In quell’occasione, i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi sono stati ridotti dal 145% al 30%, mentre le tariffe cinesi sulle importazioni americane sono scese dal 125% al 10%.
Accuse reciproche e violazioni dell’accordo
Da allora, Cina e Stati Uniti si sono accusati ripetutamente di violare l’accordo di Ginevra. Washington sostiene che Pechino sia stata lenta nell’approvare l’esportazione di minerali critici aggiuntivi verso gli USA, mentre la Cina ha criticato l’imposizione di nuove restrizioni sui visti per studenti cinesi e ulteriori limitazioni all’export di chip. Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato domenica che i colloqui di Londra si concentreranno sul progresso dell’accordo di Ginevra, sottolineando gli interessi strategici reciproci nei rispettivi mercati.
Prospettive limitate per una risoluzione rapida
Gli analisti sono scettici sulla possibilità che i colloqui di lunedì possano portare progressi significativi nella risoluzione delle divergenze e dei dazi settoriali che colpiscono industrie strategiche, dalla tecnologia ai minerali critici, dalla manifattura all’agricoltura. Rebecca Harding, CEO del Centre for Economic Security, ha descritto la situazione a CNBC: “Cina e Stati Uniti sono impegnati in una battaglia esistenziale. Non c’è altro modo per descrivere questa situazione, che riguarda i flussi di dati, l’informazione, l’intelligenza artificiale, la tecnologia e anche la difesa”.
Una competizione per il XXI secolo
Harding ha evidenziato come la Cina stia rapidamente espandendo la sua produzione di munizioni, sottolineando che il conflitto va ben oltre il semplice commercio: “Si tratta di come queste due economie competono e sopravvivono in un mondo digitale dove nessuno conosce realmente il potere dello stato-nazione. È una battaglia per il 21° secolo che è appena iniziata”. Zhiwei Zhang, presidente e chief economist di Pinpoint Asset Management, pur esprimendo ottimismo per il fatto che i colloqui stiano avvenendo, ha avvertito che potrebbero volerci mesi per risolvere le tensioni commerciali. “Non ho aspettative molto alte per questi negoziati commerciali. Dubito che raggiungeranno un accordo molto presto”, ha dichiarato a CNBC. Zhang ha aggiunto che potrebbero emergere soluzioni temporanee su questioni specifiche, come le terre rare, per le quali la Cina ha già annunciato la concessione di alcuni permessi alle aziende straniere che richiedono importazioni. Tuttavia, una soluzione completa rimane improbabile nell’immediato.